Mountain Resort Lefay Hotel. I dubbi di Failoni
Pinzolo difficilmente potrà essere attrattiva per un consistente numero di ricche presenze. Purtroppo non siamo la Costa Smeralda. I dubbi di Failoni sulla realizzazione del Mountain Resort Lefay Hotel a 5 stelle.
“È difficile far accettare qualcosa che presenta più rischi che benefici per l’offerta turistica locale a fronte di molti oneri futuri per la collettività”. Sono questi in estrema sintesi i dubbi sollevati da Roberto Failoni, esponente della minoranza consigliare e noto albergatore di Pinzolo sulla realizzazione del Hotel a 5 stelle a Pinzolo in località Campicioi.
La presentazione del progetto a fine febbraio in un’intervista al sindaco Bonomi, poi in Consiglio comunale il 26 febbraio quando l’amministrazione si era avvalsa della collaborazione dell’architetto Demetz e dell’ingegner Tettamanti per chiarire la variante necessaria al Prg per poter realizzare l’opera (leggi l’articolo). In quell’occasione erano stati sottolineati i vantaggi dell’allettante proposta del gruppo Leali che aveva sottoscritto un accordo con l’amministrazione di Pinzolo per la realizzazione del Lefay Mountain Resort, un cinque stelle da 260 posti letto divisi tra 69 camere e 20 appartamenti da 65 mq. Oggi si intensificano i dubbi sollevati dalla minoranza ed in particolare da Roberto Failoni, noto albergatore di Pinzolo: «Se è vero che un hotel a 5stelle qualifica la località la presenza però di un 25%/30% di offerta di lusso non si riscontra in altre località turistiche – agiunge Failoni- ci si troverebbe con una offerta sbilanciata rispetto al mercato prospettico». Perché «Pinzolo difficilmente potrà essere attrattiva per un tale numero di ricche presenze. Purtroppo, ma si deve guardare la realtà: non siamo la Costa Smeralda e anche lì di turisti in Ferrari se ne vedono sempre meno. Le cubature che si andrebbero a realizzare inoltre non sono solo destinate all’alberghiero ma anche al residenziale attraverso la costruzione di nuovi edifici per abitazioni turistiche contrariamente al turismo montano come proposto in Austria, Svizzera e nel vicino Alto Adige. E non si capisce perché questa concessione vale per gli operatori “esterni” e non per quelli operanti in Regione. Non vale nemmeno la motivazione che “darà ricadute sul territorio sia occupazionali che ai fornitori” come dicono i sostenitori perché la Lefay Resorts srl appartiene ad un gruppo di grosse dimensioni con sede fuori Regione che si andrà a rifornire dove troverà le condizioni migliori indipendentemente da dove esse siano e quindi tranquillamente si rifornirà altrove. Anche il pagamento delle proprie imposte potrebbe essere agevolmente portato in altri luoghi non apportando quindi alcun beneficio alle casse provinciali. Infine la Lefay Resorts srl presenta un bilancio relativo al 2012 (ultimo disponibile) con una differenza fra ricavi e costi della produzione in costante negativo di circa un milione di euro e questo non può che gettare altre ombre e dubbi sulla effettiva capacità di sostenere un investimento così importante oppure se vi siano altre aspettative o progetti che ad oggi non conosciamo».