Nonno Anselmo Collini, nato a Mortaso nel lontano 1902…
Pubblichiamo questo interessante racconto che ci ha inviato una nostra lettrice, Paola Maestri di Brescia, sul nonno Anselmo Collini, nato a Mortaso nel lontano 1902.
Alla fine del 1800 a Mortaso, piccola frazione della Val Rendena si chiamavano tutti Collini. Per differenziare le famiglie si usavano i sopranomi: quello della mia famiglia è Tati .
Fu così che Caterina incontro Primo della Casata dei Tati (che nel ricordo di mia madre dovrebbe voler dire orsi).
Dalla loro unione nacquero: Anselmo, Vittoria ed Epifanio.
Anselmo è mio nonno. Nacque il 20 ottobre 1902 e venne registrato a Spiazzo.
Quest’anno ricorre il 40° della sua morte avvenuta a Genova il 17 settembre 1974, e mi sono resa conta che di lui ho solo vaghi ricordi legati agli ultimi anni della sua vita, così ho chiesto a mia mamma di ricordare.
A 14 anni il nonno si trasferisce in un paesini dell’alessandrino al seguito di un conoscente come apprendista arrotino. Facendo il calcolo degli anni era appena scoppiata la prima guerra mondiale e così fuggi dall’Austria per rifugiarsi nelle campagne italiane. La povertà in quegli anni era tanta e come apprendista non aveva niente, inoltre scoppio l’epidemia della Spagnola. Riusci a sopravvivere facendo il “ badante” a un anziano contadino rimasto solo. Quando anche lui morì si trasferì a Genova dove aprì l’attività di arrotino. La licenza porta la data del 1928.
Qui conobbe la nonna, una Traverso. Ebbero un’unica figlia Maria Pia che per scherzo del destino incontrò e sposò un bresciano. Nacquero due nipoti : Paola e Sara. Io sono Paola e ho sposato un vicentino. Purtroppo il nonno è mancato troppo presto : ero poco più di una bimba, e i miei ricordi si confondono con le foto e i racconti . Ed è in questo alone, sospeso tra realtà e fantasia, che io lo ricordo ogni volta che penso a lui: un nonno che ha vissuto una vita avventurosa, coraggiosa ed improntata al senso del dovere e della famiglia.