PalaCampiglio: la bella addormentata nel prato del sogno

di Franco Bisti

La storia è vecchia ormai risaputa ma rischia di finire nella polvere del dimenticatoio  per questo  è necessario riaccendere l”™attenzione su un”™opera pubblica costata svariati milioni di euro che giace praticamente addormentata nel prato del sogno, mai nome fu più azzeccato per il luogo che ospita il PalaCampiglio. Nato per dare risposte al turismo congressuale e morto in tenera etÁ  visto l”™ostracismo e la quasi totale soppressione dei congressi medici da parte di una nuova legge che metteva ordine nel corrotto mondo che ne approfittava per elargire premi quanto mai sospetti.
Ma non dimentichiamo l”™ostracismo di chi non vedeva nel suo utilizzo una fonte di reddito migliore rispetto al consolidato sistema gestionale delle presenze turistiche.
Ma se questo può essere visto in ottica ormai lontana a oggi quell”™enorme investimento di denaro pubblico ha visto ben pochi utilizzi. Il solo mitico Wroom rassegna di motomondiale e formula uno gli ha dato vita e ha reso positivo tale investimento, a oggi il solo cinema non può considerarsi giustificazione di utilizzo. In un recente passato il congresso dell”™UNESCO e i suoi geoparchi ha dato spunto di riflessione. Un tale avvenimento di valenza planetaria riguardante l”™ambiente è stato un banco di prova eccellente, sotto l”™ottima organizzazione del parco Naturale Adamello Brenta e con un supporto logistico amministrativo della locale APT di grande rispetto. Ha aperto un mondo che potrebbe essere filone importante verso un utilizzo del PalaCampiglio idoneo a destagionalizzare allungando le stagioni turistiche e a valorizzare ciò che di più prezioso abbiamo, l”™ambiente nelle sue più svariate forme e sfaccettature. Organizzare congressi, invitare universitÁ  dare luogo a semplici simposi informativi aiutare il turista l”™ospite a conoscere il nostro meraviglioso ambiente alpino e non solo si è dimostrato di grande interesse.
Ma se questa può essere un”™idea a oggi noto con grande dispiacere che nulla è cambiato. L”™attuale amministrazione comunale non sappiamo se ha valutato altre ipotesi, sta di fatto che questa opera giace in un continuo letargo. Si possono capire le motivazioni amministrative burocraticamente complicate che in questo momento inibiscono scelte e rallentano decisioni, ma ciò non basta a giustificare tale immobilismo, un manufatto che può portare molto in termini culturali e di presenze a oggi rappresenta solo un costo non indifferente per le casse comunali deve trovare un utilizzo, non può subire l”™inarrestabile decadenza come altre costruzioni, leggasi scuole elementari e pluriuso, anche questi senza apparente destinazione. Dubito che nel breve lasso di tempo che manca alle prossime elezioni si trovino soluzioni adeguate e chi verrÁ  dovrÁ  per forza di cose mettere mano a questi problemi con soluzioni che dovranno porre in evidenza l”™ingiustificato inutilizzo di opere costate svariati milioni di euro. Con l”™invito a valutare anche chi localmente potrebbe darsi disponibile per un eventuale concordato utilizzo. Se il nostro territorio gode di grande prestigio questo non basta a giustificare la staticitÁ  che questa amministrazione sta dimostrando, non possono essere solo le funivie e i privati a dare segno di attenzione, non si può togliere il compito dirigenziale di un Comune come il nostro, pena la decadenza della stessa istituzione.

PalaCampiglio

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CARATTERISTICHE DEL PALACAMPIGLIO:

– area complessiva: 6.000 mq

– volumetria: 16.500 mq

– sala maggiore: 660 posti

– sala minore: 190 posti

– sale polivalenti: 150 posti (due sale polivalenti di circa 250 mq separate da pareti manovrabili)

– spazi flessibili al piano terra: 550 mq

– spazi complessivi di supporto: 700 mq

– bar

– impianto di rete A/V/D/S, traduzione simultanea, conference system, videoproiezione, ripresa televisiva, regia ed amplificazione dolby