Pascoli, contrasto alle speculazioni: in 3 anni ‘recuperati’ 730mila euro
Il resoconto dei controlli intrapresi da Corpo forestale del Trentino, Appag e Apss
La superficie dei pascoli in Trentino è di circa 90mila ettari, di cui l’85% di proprietà pubblica. Sulle nostre montagne sono incastonate 484 malghe, che ospitano nel periodo dell’alpeggio un totale di 25.500 bovini e 42.000 ovicaprini. A conferma dell’importanza della gestione dei pascoli, l’attività tradizionale dell’alpeggio sul territorio provinciale è annualmente sostenuta, in forma diretta o indiretta, con fondi europei (Feasr e Feaga) e provinciali.
Negli ultimi anni si sono osservati tuttavia forti fenomeni speculativi, alla luce di condizioni normative favorevoli nell’applicazione dei pagamenti diretti della Pac (Politica agricola comune). Iniziative che hanno comportato conseguenze negative per gli allevatori locali e l’economia di montagna.
Efficaci in questo senso si sono rivelati dunque i controlli compiuti da Corpo forestale e Appag che, nel triennio 2020-2022 hanno consentito di recuperare una somma complessiva pari a quasi 730mila euro: nello specifico, si tratta di riduzioni per circa 400mila euro (quindi mancati pagamenti) e sanzioni per oltre 330mila euro (che vanno ulteriormente a ridurre o ad annullare i pagamenti richiesti). L’abbinamento di contestazione amministrative e di atti d’indagine condotti dal Corpo forestale – quale organo di polizia giudiziaria – ha permesso dunque di procedere alla contestazione di diverse irregolarità, con la conseguente sospensione o riduzione dei premi pagabili. Nel solo 2022 le somme ‘recuperate’ hanno raggiunto i 311mila euro.
Va detto che Appag, organo deputato all’erogazione degli aiuti, conduce regolarmente i controlli per verificare la conformità della gestione ai criteri di ammissibilità e agli impegni assunti con la domanda di aiuto, secondo quanto previsto dalla regolamentazione comunitaria. L’obiettivo della collaborazione con i forestali è stato quello di potenziare i controlli per verificare la presenza degli animali al pascolo e il corretto pascolamento delle superfici sulle aziende ritenute a maggior rischio.
Ricordiamo che la Provincia ha cercato negli anni di contrastare questi fenomeni intraprendendo diverse azioni amministrative e operative. Nel corso di questa legislatura è stato portato a compimento il progetto relativo allo “Schedario provinciale dei pascoli”, per completare e supportare le iniziative intraprese per favorire la corretta gestione delle malghe e degli alpeggi avviate con l’approvazione – avvenuta nel 2015 – del disciplinare tecnico-economico e delle linee guida per l’affidamento delle malghe di proprietà pubblica. In collaborazione con l’Ente italiano di normazione (Uni) è stata inoltre definita e pubblicata la Prassi di riferimento denominata ”Malghe e pascoli – Linee guida per la gestione delle malghe e dei pascoli d’alpeggio”. Sono state approvate inoltre diverse norme attuative di dettaglio finalizzate alla corretta gestione del pascolo ed intensificate le attività di controllo.
Sono stati inoltre rafforzati i controlli sulle greggi ovicaprine in arrivo sul territorio provinciale, nell’ambito della delibera di settore del 2022 che disciplina la monticazione e demonticazione del bestiame. Si è ritenuto importante verificare il reale stato sanitario dei capi, secondo quanto previsto dal Regolamento di polizia veterinaria, attraverso verifiche in loco svolte dal Servizio veterinario con il supporto del Corpo forestale del Trentino. La scorsa estate sono state dunque accertate 1 violazione di natura penale e 12 violazioni amministrative (6 per irregolarità documentali relative al trasporto; 2 per assenza delle certificazioni sanitarie; 3 relative al benessere animale e 1 per assenza di autorizzazione al trasporto).