Pinzolo: Il giro della Stella e dei bambini
Il canto della stella a Pinzolo
“… quell’asino nel silenzio della notte è di un effetto magico”
Anche in questo fine 2009 è riapparsa per le strade di Pinzolo la stella colorata, accompagnata da una frotta di bambini, emozionati e felici di essere protagonisti di questa insolita attività e quindi indifferenti alla pioggia. Sono i soci dell’Associazione cooperativa scolastica “L’aquilone” della classe quinta elementare, invitati e incoraggiati a farsi carico del mantenimento di questa antica tradizione dalla proloco di Pinzolo.
Del canto della stella a Pinzolo ne parla nel 1887 lo scrittore etnografo Nepomuceno Bolognini (1823-1900) in uno scritto per l’annuario della SAT *.
Oltre a riportare le parole dei tre canti (“Senz’altro … le tre diverse canzoni potei raccoglierle dalla bocca degli stessi cantori”) e la descrizione dell’usanza, nel suo racconto si può cogliere l’atmosfera emotiva che coinvolgeva cantanti e uditori in quelle sere d’inverno, nelle strade buie, nelle calde stalle umide e nelle povere case illuminate dalla fioca luce di una candela o di un lume a olio.
“Le ragazze escono raccolte dalla chiesuola del villaggio, uditi i vesperi, per affrettarsi ai focolari e alle calde stalle. I giovanotti amorosi sono già usciti un momento prima, le attendono e le tempestano di pallottole di neve, ognuno procurando di colpire la propria simpatia. Anche questa, come i pizzicotti, gli spintoni, ecc., è una delle tante prove, ben materiali, con le quali estrinsecano la loro deferenza alla prediletta.
…Veniamo all’uso di girondolare pel paese con la stella nelle tre vigilie del Natale, del primo dì dell’anno e dell’Epifania.
È proprio una stella che si porta attorno, ma fabbricata di carta grossolana, incollata su un fusto di legno, vuoto nell’interno ove vien posto e fermato un lumicino che la illumina tutta e la fa parer tale. Viene appesa in cima ad una lunga asta su di un perno, ha dei fronzoli pure di carta all’estremità dei raggi, un campanellino pure attaccato ad uno di questi e una cordicella ad un altro per farla girare, e così il campanello tintinna e avverte il suo avvicinarsi.
È rabescata rozzamente a colori e portata attorno nelle sopraddette sere da tre garzoncelli del paese sui dieci o dodici anni, che dovrebbero figurare i tre re magi venuti dall’oriente. Altri piccoli colleghi si accompagnano a loro e s’arrestano sotto le finestre delle principali abitazioni del paese canticchiando o meglio sbrodolando una canzoncina appresa a memoria. La canzoncina di questi re magi in miniatura annuncia la nascita del bambino Gesù; varia ogni sera e deve essere stata presa da qualche devota pubblicazione, ché la seconda sera, vigilia del primo dell’anno, è in latino, e naturalmente alterata dai piccoli cantori illetterati coi più madornali spropositi.
Quest’uso, anni sono, era comune in tutti i nostri paeselli e certo anche giù giù per l’Italia tutta; ma anch’esso va perdendosi, rifugiandosi nei più reconditi angoli alpini, e da noi nelle valli più appartate, come Val di Rendena, Val di Sole, Val di Non.
… Ogni sera i cantori, con un solenne – felice notte – prendono congedo dagli abitanti della casetta sotto le finestre della quale si è cantato; e costoro, in compenso della deferenza, la terza sera, terminata la cantata, usano regalare i supposti Re Magi con delle mele, o noci, nocciuole, castagne, ecc., frutti del paese, e le famiglie più agiate e civili gettando loro dalle finestrelle alcuni soldi involti in un cartoccio acceso da un lato affinché, nelle fitte tenebre, cadendo a terra sia subito ritrovato. I cantori, allora, alla – felice notte – aggiungono un caldo – grazie – e lieti e ridenti si riducono in fine alle loro case per la ripartizione del raccolto”.
Negli ultimi 50 anni la tradizione del canto della stella a Pinzolo è stata ripresa alternativamente da varie compagnie di giovani e dal coro parrocchiale. Da qualche anno si prendono cura di questa antica usanza, e di quella del canto del Presepio, gli alunni degli ultimi anni della scuola primaria, organizzati in Associazione Cooperativa Scolastica. I fondi raccolti vengono utilizzati per le attività “sociali” della cooperativa e devoluti a sostegno di progetti di solidarietà.
*Queste testimonianze raccontate dal Bolognini sono state raccolte nella stesura integrale dal maestro Tranquillo Giustina di Caderzone e pubblicate nel volume “Usi e costumi della Rendena”, Editrice Rendena Tione, 2000
I TRE CANTI DELLA STELLA
Prima sera (vigilia di Natale)
Dolce felice notte
Più chiara d’alcun giorno
Aer di luce adorno
Grata stella, grata stella.
Vergine madre e bella
Di quel che il mondo regge
i pastori non più gregge
Giuseppe Santo, Giuseppe Santo.
Or mentre che io canto
Fratelli mie parole
Ognun col sommo sole
In terra splende, in terra splende.
Un coro d’angel scende
Al di sopra la capanna
Cantando tutti osanna,
Gloria al cielo, gloria al cielo.
Mandiamo il duro gelo
Lontan dai nostri cuori
Cantiamo coi pastori
Tanto ardenti, tanto ardenti.
Non siamo vili armenti
Nemmeno altieri monti
Noi siamo fidi e pronti
Al bel Messia, al bel Messia.
Noi andiamo in compagnia
Coi tre Magi d’oriente
Ognun col suo presente
A lui s’inchina, a lui s’inchina.
A te alma regina
Cantiamo e presentiamo
Il cuor che noi abbiamo
Al tuo bel figlio, al tuo bel figlio.
Seconda sera (ultimo dell’anno)
Puer natus in Betlem, in Betlem
Mundi gaudia Jerusalem
Laetamine in domino
In novo anno, in novo anno
Hich jacet in presepio, in presepio
Quod puer erat Dominus
Laetamine in domino
In novo anno, in novo anno
Cognovit bue et asinò, et asinò
Quod puer erat Dominus
Laetamine in domino
In novo anno, in novo anno
Hodie virgum peperit, peperit
De Virgo Jesum floruit
Laetamine in domino
In novo anno, in novo anno
Verbum caro factum est, factum est
Qui Deus homo natus est
Laetamine in domino
In novo anno, in novo anno
Laudemus Virgo Maria, Virgo Maria
Per infinita saecula
Laetamine in domino
In novo anno, in novo anno
Laudemus Santa Trinitàs, Trinitàs
Per infinita saecula
Laetamine in domino
In novo anno, in novo anno
In hoc Natalis gaudio, gaudio
Benedicamus Domino
Laetamine in domino
In novo anno, in novo anno
Terza sera (vigilia dell’Epifania)
Noi siamo i tre Re dell’oriente
Che abbiamo visto la gran stella
La qual portò novella
Del Signore
Qual’è nato il Redentore
Redentor di tutto il mondo
Qual’è nato nel profondo
Per il peccato
Noi abbiam molto cavalcato
Seguitando la gran stella
Dall’Oriente in questa terra
La notte e il giorno
Noi andiam per sto contorno
Se ’1 possiamo ritrovare
Noi vogliamo adorare
Quel gran Signore
Ancor per fargli onore
Vogliam fargli d’un bel dono
Oro, Mirra e Incenso buono
Presentare
Noi andiamo ad adorare
Gesù Cristo al mondo è nato
Il quale fu mandato
Re dei Giudei
Orsù dunque fratelli miei
Qui non c’è tempo da stare
Noi vogliamo seguitare
La nostra via
Questo Santo e ver Messia
Qual’è nato da Maria
Gesù Cristo in carne pura
Noi andiamo alla ventura
Per adorarlo.