Pista ciclopedonale chiusa, ma basterebbe poco…
In passato i Trentini erano conosciuti perchè, in caso di necessitÁ , sapevano arrangiarsi da soli cercando di risolvere i problemi. Ora non è più così. Un esempio è la pista ciclopedonale in Pineta. Un albero e un modesto movimento franoso, avvenuto a novembre, ne ha causato la chiusura prolungata a tutt’oggi. E’ vero che la responsabilitÁ della manutenzione spetta alla Provincia (dove, mi pare, che la ComunitÁ delle Giudicarie sia ben rappresentata), ma basterebbe tagliare l’abete e liberare la pista dal poco materiale caduto. Qualcuno mi potrebbe rispondere: e la responsabilitÁ nel caso si ripetesse un evento simile? Basterebbe fare, nell’attesa di un intervento risolutivo, come viene fatto lungo la strada vecchia che porta a Mavignola: ordinanza comunale di chiusura, cartello di divieto di accesso, e strada che viene percorsa da tutti, a proprio rischio e pericolo. Del resto in montagna sono frequentissime le piccole frane e le cadute di sassi, e non per questo le strade rimangono chiuse per mesi. Ma a chi volete che importi un tratto di pista ciclopedonale lunga poche centinaia di metri ?