Ponte sul Caffaro: Marini M5S scrive al Ministro Boccia
Nuovo ponte sul Caffaro. Marini (M5S), lettera aperta al Ministro Boccia.
– 7 Ottobre 2019
La faccenda del “nuovo” ponte sul Caffaro si trascina ormai da troppo tempo e per questo va risolta bene e senza ulteriori titubanze. L’opera è stata finita nel 2017 ma da allora non è mai stata aperta per problemi resi evidentissimi anche dalle prove di passaggio con mezzi pesanti effettuate in loco il 21 settembre scorso (per farsene un’idea basta guardare i video qui sotto…). Da sempre ho denunciato questa situazione, che appare incresciosa ed incredibile anche in ragione delle ingenti quantità di denaro pubblico spese, sembra, per peggiorare la fluidità del traffico tra Trentino e Lombardia. Il 26 settembre scorso ho deciso però di fare un’azione ulteriore ed ho scritto una lettera aperta al ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Francesco Boccia, nella speranza che un suo intervento possa velocizzare la pratica, contribuendo a risolverne le numerose criticità.
Le cose da fare sono tante, ma prima di guardare ai singoli problemi è necessario stabilire un metodo operativo efficiente. Un’opera come il secondo ponte sul Caffaro coinvolge infatti una miriade di enti e società. La mia impressione dopo essermi confrontato con loro è che sussista una certa difformità di vedute su come operare, figlia forse della cattiva comunicazione. Il primo passo da compiere è dunque riunire attorno a un tavolo comune tutti gli enti e società che a vario titolo sono interessate all’opera, in modo da affrontare e sperabilmente risolvere le varie criticità in maniera organica. Passo immediatamente successivo deve invece essere la stesura di un cronoprogramma (la cosiddetta “road map”) che stabilisca priorità, tempistiche e modalità degli interventi da realizzare. A mio avviso, già iniziare a lavorare in questa maniera aiuterebbe a condurre la vicenda verso un approdo positivo ed è proprio per questo che ho deciso di scrivere al Ministro Boccia pregandolo di intervenire a riguardo.
La cittadinanza è stufa di questa situazione e più in generale non sopporta più che il denaro pubblico venga speso per dare risultati come quello che si può “apprezzare” al confine fra Bagolino e Storo. È compito delle Istituzioni, e in particolare degli uomini che le animano, fare di tutto perché si possa ristabilire la fiducia verso lo Stato e le sue articolazioni locali. In questo senso la vicenda del secondo ponte sul Caffaro può essere un ottimo banco di prova, anche perché se dovesse essere aperto senza le necessarie correzioni, il rischio che il traffico fra due intere Regioni vada in tilt è tutt’altro che remoto. Dovesse accadere i cittadini sarebbero più che giustificati a passare dallo scherno all’arrabbiatura feroce, per cui è nell’interesse di tutti che questa vicenda si concluda nel migliore dei modi, dando prova che chi amministra la cosa pubblica può, se vuole, risolvere i problemi, non solo crearli.
Alex Marini
Consigliere del MoVimento 5 Stelle in Provincia di Trento