Porte di Rendena, Ville di Rendena, Borgo Rendena: solo un sogno?
La complessità delle gestione delle “cosa pubblica” comporta sempre maggiori difficoltà e necessità di competenze anche per gli amministratori dei comuni piano piccoli. E spesso capita che il sindaco di un Comune di poche centinaia di abitanti sia costretto a seguire una burocrazia simile a quella di una grande città, dove il personale dipendente è però ben strutturato e più specializzato. Come si può pensare di avere sindaci e assessori sempre impegnati e disponibili se i compensi sono così modesti nei comuni piccoli? E del resto non si può pensare di continuare ad aumentare i costi amministrativi e politici. L’unica soluzione sembrerebbe la fusione dei piccoli comuni, visto anche il fallimento delle gestioni associate. E poi, con un numero più elevato di residenti per comune, sarebbe forse più facile trovare persone competenti disponibili ad amministrare. Pensare ad una imposizione dall’alto (in questo caso dalla Provincia) mi pare un’illusione (troppi gli interessi elettorali). E allora la richiesta alle Amministrazioni locali dovrebbe ripartire dal basso. Porte di Rendena esiste già, basterebbe completare il processo di razionalizzazione creando due nuovi Comuni, Ville di Rendena e Borgo Rendena (oppure il nome, più accattivante dal punto di vista turistico, di “Campiglio”). Le diverse sensibilità e richieste delle singole comunità potrebbero essere portate avanti dalle Circoscrizioni di paese, dalle Pro Loco, ecc.
Del resto anche la Chiesa Cattolica decise una riorganizzazione simile bel 10 anni fa, ricreando l’antica divisione religiosa della Rendena: la “Pieve di Rendena” e la “Curazia di Sopracqua”. La prima Unità Pastorale interessa le parrocchie di Villa Rendena-Verdesina, Javrè, Vigo-Darè, Pelugo, Spiazzo, Strembo, Bocenago e Caderzone. La seconda Unità con Giustino-Massimeno, Pinzolo, Carisolo e Sant’Antonio di Mavignola, prevedendo l’ingresso in un secondo momento di Madonna di Campiglio nell’Unità Pastorale dell’alta Rendena.