Porte di Rendena, Ville di Rendena e Campiglio: perché no?

di CampanediPinzolo.it

Porte di Rendena, Ville di Rendena e Campiglio: perché no?

Un po’ di storia locale:

Anticamente gli abitanti di Carisolo, Pinzolo, Baldino, Giustino, Vadaione e Massimeno erano sottoposti alla giurisdizione ecclesiastica della curazia di Sopracqua, che fu la più antica curazia nell’ambito della pieve di San Vigilio di Rendena e la chiesa di Giustino, dedicata a Santa Lucia, fu quindi il primo centro religioso dell’alta valle. Il toponimo di Sopracqua sta a indicare la “comunità superiore della pieve di Rendena; comprendeva Pinzolo, Baldino, Giustino, Vadaione, Carisolo, Massimeno”, in quanto si affacciano proprio sul fiume Sarca. Nel maggio 1640 i rappresentanti delle ville di Pinzolo e Baldino vennero convocati dall’Ufficio spirituale di Trento per risolvere una controversia insorta a causa del pagamento di contributi arretrati di olio e cera dovuti alla confraternita del Santissimo Sacramento e alla chiesa di Santa Lucia di Giustino. Fu l’inizio di una causa civile che fece riemergere i dissapori già esistenti tra la comunità di Pinzolo e quella di Giustino per il mantenimento del curato e della chiesa curaziale. La popolazione di Pinzolo infatti fece sentire l’esigenza di avere in loco un proprio sacerdote che si dedicasse alla cura delle loro anime, senza dipendere dal curato di Giustino. A tali richieste si unirono anche gli abitanti della comunità di Carisolo, che acconsentivano all’erezione della nuova curazia nella chiesa di San Vigilio di Pinzolo. Il lodo arbitrale emesso dal vescovo Carlo Emanuele Madruzzo il 29 settembre mise fine alla controversia e diede l’autorizzazione alla concessione del fonte battesimale, del Santissimo Sacramento e alla facoltà di nominare e mantenere un sacerdote che battezzasse i bambini e amministrasse i sacramenti nella chiesa di San Vigilio. Il documento vescovile con cui venne ufficializzata la concessione è datato 4 ottobre 1640. Il primo curato fu Nicolò Collini, che percepiva un salario di 20 ragnesi dalla comunità di Pinzolo e 10 da quella di Carisolo, oltre a un contributo di mezzo staio di frumento da ogni famiglia; in cambio il sacerdote celebrava le sacre funzioni e ogni domenica teneva la dottrina cristiana. Nel frattempo anche gli abitanti di Carisolo ottennero un proprio sacerdote e nel 1727 avvenne la separazione da Pinzolo con l’erezione di una nuova curazia. Alla fine del Settecento il curato di Pinzolo ottenne anche la facoltà di assistere ai matrimoni e di seppellire i morti, aumentando così la propria indipendenza dalla curazia di Giustino.

Torniamo ai nostri giorni:

Nel 2016, dopo secoli di divisione, la Diocesi di Trento ha ricostituito la Parrocchia di Sopracqua, riunendo le parrocchie di Carisolo, Giustino, Massimeno e Pinzolo.

Nel 2023 la Diocesi di Trento si è spinta oltre, nominando don Carlo Crepaz parroco dell’unità pastorale Sopracqua (parrocchie di Pinzolo, Carisolo, Massimeno e Giustino) ma anche delle parrocchie di Bocenago, Caderzone, Javré, Pelugo, Spiazzo, Strembo, Vigo/Daré, Villa Rendena.

Se la Santa Chiesa Cattolica, che non guarda ai campanilismi ma agli interessi della Comunità, ha costituito un’unica parrocchia in Val Rendena, non si capisce come mai non si riesca a ridurre il numero di amministrazioni comunali in Val Rendena. Pensate che ogni volta che si deve decidere qualcosa nell’interesse dei residenti si devono convocare 10 sindaci (più il sindaco di Tre Ville) che rappresentano, complessivamente, soltanto 10.000 abitanti. E’ come se il Comune di Roma fosse diviso in 2.800 piccoli comuni!

Come già proposto altre volte, secondo noi i Comuni in Val Rendena non dovrebbero essere più di tre: Porte di Rendena, Ville di Rendena e Campiglio. Perché Campiglio? Perché permetterebbe di superare i campanilismi e di nominare le varie frazioni del nuovo Comune in modo chiaro: Carisolo di Campiglio, Giustino di Campiglio, Massimeno di Campiglio, Pinzolo di Campiglio, Madonna di Campiglio e Sant’Antonio di Campiglio (o Mavignola di Campiglio).

Nessun problema di confusione da parte dei turisti, come paventava qualcuno in una lettera di qualche settimana fa pubblicata su Campane (vedere >>>): già ora esiste un unico ambito dal nome “Madonna di Campiglio”, ambito che arriva fino al lago d’Idro!

Il nostro lettore, rispondendo a un articolo di Alessandro Giacomini, si chiedeva il perché l’accorpamento? Rispondiamo, per razionalizzare l’utilizzo delle risorse pubbliche, per velocizzare le scelte e soprattutto pe aiutare il lavoro degli amministratori che, nei piccoli Comuni, sono costretti a fare di tutto in cambio di indennità spesso molto basse (alle quali dobbiamo però aggiungere le spese che le Amministrazioni devono sostenere per pagare ai dipendenti, pubblici e privati, i permessi e le aspettative per cariche elettive e pubbliche).

Un esempio di razionalizzazione della spesa pubblica e miglioramento del servizio? Realizzare a Giustino l’asilo nido, a Carisolo la scuola materna, a Pinzolo elementari e medie, con un unico servizio di trasporto dei bambini. Uno scandalo? Nessun genitore si è lamentato per la Prima Comunione celebrata quest’anno nella stessa chiesa per i bambini di Carisolo, Giustino, Massimeno e Carisolo!

E poi una mobilità pubblica tra le varie frazioni da garantire tutto l’anno e non soltanto durante le stagioni turistiche…

Sarebbe un enorme passo in avanti se l’unione dei comuni diventasse un tema centrale nella campagna elettorale per le Amministrative del 2025.

E il campanilismo? Io sono e resto orgogliosamente di Baldino !!!