Pro Loco: approvati i nuovi criteri di finanziamento della PAT
“Parole chiave tipicità, formazione, cura del territorio, sinergie”, recita il comunicato stampa della Federazione delle Pro Loco Trentine che annuncia le nuove linee guida provinciali. Ma di che cosa si tratta nella sostanza? Nulla di rivoluzionario rispetto al passato, sia ben chiaro, ma sicuramente una attenzione particolare nei confronti dei criteri operativi, che dal 2022 allineano l’operato delle Pro Loco alla nuova legge provinciale sul turismo, mettendo al centro tipicità e reti tra soggetti locali.
Il cambiamento si sostanzia non nelle cifre, che rimarranno pressoché invariate, ma nei contenuti dei singoli parametri che dovranno caratterizzare l’attività delle Pro Loco. In realtà molte Pro Loco operavano da anni in tal senso, la vera svolta sta tutta nella ragione sociale di queste importanti realtà territoriali. La riforma del Terzo Settore, infatti, le inserisce nell’albo provinciale delle APS (Associazioni di Promozione Sociale).
Ma tornando se torniamo sui territori, con un inverno mai iniziato, dopo mesi in stand by e con una luce in fondo al tunnel che forse ci permetterà un ritorno a piccole dosi di normalità, abbiamo deciso di fare un viaggio attraverso le Pro Loco dell’alta val Rendena, gli enti che più di altri entrano profondamente nel tessuto sociale, economico e turistico delle nostre comunità alpine. Il nostro cammino inizia dalle terre alte, con una intervista a Giulia Cirillo la giovane presidente della Pro Loco Madonna di Campiglio.
Qual è la sua opinione sul nuovo indirizzo indicato dalla Provincia? Penso sia giusto dare delle linee guida da seguire per quanto riguarda la progettazione. È fondamentale saper creare sinergie con gli altri enti del territorio, così come porre attenzione alla cura del luogo all’interno del quale si opera, inserendo il fattore culturale al centro dell’attività e impegnandosi per studiare proposte innovative e stimolanti. Sarà sicuramente una bella sfida che è giusto prendere seriamente”.
Qual è la composizione del vostro direttivo?
Siamo quasi tutti giovani tra i 30 e i 40 anni che sentono il dovere di mettersi al servizio della località. Viviamo in un mondo in cui il passaggio del testimone generazionale rappresenta una fase delicata della vita delle nostre comunità. Senza il contributo dei giovani si rischia di non riuscire a interpretare e dare voce al cambiamento.
Avete già un calendario di iniziative per la stagione estiva?
Diciamo che la nostra programmazione ha un occhio di riguardo nei confronti delle famiglie, sia dei nostri ospiti che dei residenti, pertanto abbiamo considerato due target diversi: gli eventi per i bimbi e l’intrattenimento per gli adulti.
Per i bimbi abbiamo una decina di iniziative a cadenza settimanale che proponiamo sia in luglio che in agosto: il corso di fotografia, il piccolo alpinista (attività in montagna per bambini, che comprende un minicorso di arrampicata su roccia e calate in corda doppia, con visita finale al Museo delle Guide), la fata dei fiori (uscite con bambini nel bosco, il processo di cristallizzazione dei fiori, costruzioni di animaletti con il materiale raccolto in passeggiata). Abbiamo anche pensato ad un pomeriggio di equitazione, alla Baby Dance, al racconto delle favole del bosco, ad una giornata dedicata alla creatività con “dipingiamo la piazza con i gessetti” e dulcis in fundo un appuntamento molto amato da grandi e piccini, l’osservatorio delle stelle.
Una serie di divertentissimi show itineranti, il concorso fotografico, le iniziative sportive di yoga e pilates, sono gli appuntamenti settimanali previsti per un pubblico adulto. Abbiamo inoltre un paio di eventi culturali “clou” in fase di definizione.