Riforma o controriforma delle comunità di valle?
La riforma delle Comunità di valle che l’assessore Mattia Gottardi ha presentato alla Giunta provinciale, dopo un’attesa al semaforo durata anni che ha di fatto paralizzato lo stesso ente, nulla è cambiato.
Si dice che se non cambiasse mai nulla non ci sarebbero le farfalle, quindi qualcosa è cambiato ma non è certo una farfalla ma un mostro, una controriforma.
Di fatto il mutamento più significativo o per meglio dire peggiorativo è l’assemblea elettiva, fatta esclusivamente dai Sindaci compresa la giunta e il Presidente, con ciò siamo agli antipodi della democrazia, non più la popolazione o i consigli comunali ma la mera maggioranza a scegliere l’assemblea elettiva.
Le minoranze, che in alcuni comuni spesso si avvicinano alla metà della popolazione , non sono rappresentate, nulla di più antidemocratico.
Caro assessore Mattia Gottardi le rammento cosa volesse dire il grande Piero Calamandrei per democrazia, vuol dire in primis fiducia del popolo nelle sue leggi, che il popolo senta le leggi dello stato come le sue leggi, come scaturite dalla sua coscienza, non come imposte dall’alto.
Proprio cosi, nulla di più appropriato, Piero Calamandrei l’aveva avvertita caro assessore Gottardi.
Giacomini Alessandro
Capogruppo Minoranza Comune di Massimeno
Attuale ” pseudo ” consigliere commissione urbanistica comunità delle Giudicarie