RISPOSTA AL RAGAZZO DI PINZOLO
Caro ragazzo di Pinzolo,
il suo sfogo mi rattrista enormemente soprattutto per la sua età, mai ho avuto modo di constatare una presa di posizione, cosi chiara e netta sulle scuole private Trentine da parte di un giovane, soprattutto quando si tratta di un istituto cattolico: “l’intoccabile arcivescovile” .
La Chiesa trentina, possiede un gran numero di immobili, fra cui la sede dell’Arcivescovile, gestiti dalla potente finanziaria della curia Trentina denominata ISA.
Tutte le scuole cattoliche private Trentine ricevono cospicui fondi provinciali e inoltre godono di consistenti esenzioni fiscali e agevolazioni varie.
Sarà forse per questo che l’istituto arcivescovile di Trento ( lo si evince dalla sua pagina web ) possiede:
“ l’istituto consta di due palestre , sale pesi, cinque campi di calcio, tre campi in erba sintetica, “ e ancora : “ campi di pallavolo, pallacanestro tennis e addirittura una pista di atletica “, direi proprio il paradiso in terra.
Detti privilegi sono un insulto all’articolo 33 della nostra costituzione che è ben chiaro:
“La Repubblica Italiana detta le norme generali sull’istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi.
Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato”.
La stessa corte Europea, passando alla suprema corte di cassazione, hanno finalmente disvelato il mercato delle scuole private cattoliche, fatto di contributi pubblici incostituzionali e da sgravi fiscali, esentandoli al pagamento comunale della tassa sugli immobili.
Nel 2007, la Corte di Cassazione Europea fu però anticipata dal referendum Trentino ,
indetto dal sindacato della scuola pubblica, contro i finanziamenti e gli sgravi fiscali alle scuole private Trentine.
Nonostante la presa di posizione del vescovo :
“ non sarà un referendum a far tacere la voce di Dio “,
ben 70.508 cittadini Trentini votarono contro finanziamenti alle scuole private Trentine , in primis contro l’arcivescovile.
Purtroppo i genuflessi politici provinciali, ambasciatori di una ben altra monarchia, rimasero divinamente silenti.
E’ avvilente constatare come in Trentino, tutto sia il contrario di come dovrebbero essere la logica delle cose, se si continuerà a finanziare le scuole private, con l’iban di tutti i cittadini, la nostra stessa provincia, sarà clandestina nei confronti della costituzione.
Soprattutto quando lo stesso istituto arcivescovile, a fronte di contributi pubblici e privilegi fiscali, ha delle rette insostenibili.
Voglio comunque offrire un consiglio a tutti gli studenti della val Rendena e alle loro famiglie, che hanno, o avranno in futuro , la stessa problematica ben descritta dal loro coetaneo.
Giacomini Alessandro,
Promotore del referendun 2007, contro i contributi alle scuole private Trentine.
Consigliere comunale e di valle.