Ritorno alle origini?
“Ritorno alle origini”?
Domenica 26 febbraio ho partecipato alla manifestazione organizzata dallo Ski Alp Val Rendena. La gara
faceva parte del circuito organizzato dall’azienda italiana Crazy, con l’intento di tracciare percorsi più
alpinistici e tecnici che rispecchiassero maggiormente lo spirito che ha fatto nascere la pratica
dell’ascensione primaverile in montagna, un “ritorno alle origini”. Purtroppo la mancanza di neve ha
obbligato il percorso intorno agli impianti di Pinzolo con un ottimo risultato, anche se l’ultima discesa
e salita erano assolutamente da evitare a mio modesto parere. Non per questo tuttavia sono rimasto
deluso: vorrei esprimere la mia disapprovazione nei confronti dei partecipanti a questa
manifestazione. Facendo parte del gruppo intorno alla tre quarti, ho dovuto sopportare lo scempio
di cartacce e sporcizia lasciato dagli agonisti davanti a me. Questi scialpinisti non sono degni di
partecipare allo sport di montagna, la montagna è anzitutto rispetto. L’organizzazione ha ben
pensato di garantire una pacifica convivenza con i discesisti degli impianti, ma non ha provveduto a
sanzionare comportamenti che vanno contro al principio fondamentale del “ritorno alle origini”. La
prima cosa che i nonni ci hanno insegnato quando andavamo in montagna era il rispetto per
l’ambiente, per gli animali e per le persone che verranno dopo di noi ad ammirare in pace e armonia
i paesaggi. Sono rimasto sconvolto da come si sia avvicinata alla pratica dello scialpinismo una grande
quantità di atleti che forse è meglio che ritornino in città. Forte della speranza che l’organizzazione
provvederà nelle prossime edizioni, colgo l’occasione per fare i complimenti al comune di Pinzolo e
limitrofi per l’accoglienza, vivete in un posto bellissimo e unico, preservatelo con tutte le vostre forze
e educate il turismo al rispetto.
Mirko De Pascalis