Sono passati quasi due anni da quando Margherita Hack…
Sono passati quasi due anni da quando a Pinzolo Margherita Hack in un Paladolomiti gremito aveva firmato il suo testamento biologico per poi consegnarlo al suo amico e compagno di battaglie per i diritti civili Alessandro Giacomini. La grande scienziata ci ha lasciato da circa cinque mesi ma il suo auspicio che in Trentino il disegno di legge per le disposizioni anticipate di trattamento sanitario potesse divenire una legge pilota a livello nazionale sembra aver trovato terreno fertile ed oggi sembra più che mai possibile. A darne notizia Alessandro Giacomini, di Massimeno, segretario dei laici trentini secondo cui sarebbe in arrivo «una primavera dal profumo laico, quello dell’affermazione dei diritti civili».
«Per tale periodo (primavera – estate 2014 ) – continua Giacomini- è prevista infatti la messa in atto della direttiva provinciale Trentina che prevede l’istituzione di una banca dati del testamento biologico tramite l’azienda sanitaria». Un primo importante provvedimento, partito dal più piccolo paese del Trentino che potrebbe creare un precedente ed essere di esempio per l’Italia. La giunta provinciale infatti a settembre, a voto unanime, ha stabilito di dare mandato all’azienda sanitaria di porre in atto, entro nove mesi, le modalità di raccolta e registrazione in apposita banca dati le dichiarazioni anticipate di trattamento sanitario dei soggetti interessati (tutta la popolazione), relative alla volontà di sottoporsi o non sottoporsi a trattamento sanitario in caso di malattia o lesione cerebrale che cagioni una perdita irreversibile.
«In pratica -chiarisce Giacomini- verrà istituito un luogo fisico dove l’utente potrà essere informato e decidere in piena coscienza e autonomia le proprie volontà in merito al trattamento sanitario che desidera o non desidera, ricevere». Con molta probabilità il testamento biologico si potrà fare direttamente con il medico di famiglia o nell’ufficio dedicato nei presidi ospedalieri, e verrà accluso alla cartella clinica personale. In questo modo, l’invio diretto nel data base informatico dell’azienda sanitaria permetterà tramite la tessera sanitaria già attualmente dotata di microchip di informare il medico di base, il pronto soccorso, l’operatore sanitario di primo intervento di qualsiasi ospedale di quale sia la volontà del paziente.
«Questo importante mandato trasmesso all’azienda sanitaria trentina ? continua il segretario dei laici Trentini- andrà a migliorare positivamente la relazione tra operatori sanitari e pazienti attraverso un’alleanza terapeutica basata sull’informazione, il consenso e il rispetto reciproco. A gestire e coordinare le modalità sarà il comitato etico dell’azienda, ma è auspicabile pure il coinvolgimento dell’ordine dei medici nel processo di elaborazione, il quale, tramite il suo Presidente Dott. Zumiani si è espresso favorevolmente sia alla stesura che all’iniziativa della giunta. Il piano preventivo di assistenza sanitaria è un segnale positivo, anzi, una vittoria delle componenti laiche presenti in Trentino, ma soprattutto dell’associazione dei Laici Trentini per i diritti civili che già dal lontano 2009 si è attivata, in modo capillare su tutto il territorio regionale nel sensibilizzare la popolazione con incontri e conferenze, assumendo nell’opinione pubblica una rilevante importanza. La poi nota neutralità politica dell’associazione ha consentito di interloquire con diverse forze politiche esponendo ai vari politici la necessità, l’esigenza di garantire il diritto di ogni individuo di disporre liberamente della propria esistenza come previsto dall’articolo 32 comma 2 della costituzione: “La repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti, nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario, se non per disposizione di legge, la legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”. Purtroppo questo diritto, questa norma varrà solo per i cittadini Trentini, e questo si, è un vero privilegio che abbiamo, ma non acquisito dalla nostra autonomia ma più semplicemente dall’azione e dalla proposta di un’associazione».[/A_CAPO]