Tagliati gli abeti rossi si rivedono i terrazzamenti
L’abete rosso è la specie forestale più diffusa nei nostri boschi, purtroppo anche nel fondovalle. Per fortuna cominciano ad essere tagliati, e non solo alla Pineta di Pinzolo. Queste foto sono state scattate poco sopra i Campicioi, lungo la strada che porta a Prà Rodont. Fino agli anni Cinquanta del secolo scorso tutta la fascia di media-montagna sopra la val Rendena era quasi priva di boschi, almeno nelle zone meglio esposte e con minori pendenze. Soltanto un po’ di cedui di nocciolo e qualche castagneto alla quote più basse e nelle zone più riparate. Diffusissimi erano i terrazzamenti, realizzati con grandi fatiche nel corso dei secoli. Con l’abbandono dell’attività agricola, in seguito allo sviluppo legato prima alle grandi opere idroelettriche del secondo Dopoguerra e poi alla crescita del turismo, i vasti prati e i terrazzamenti sono stati progressivamente sostituiti da boschi di abete rosso quasi tutti piantati artificialmente.
Da alcuni anni, grazie al lavoro di alcuni proprietari di piccole porzioni di bosco, si stanno riportando alla luce questi terrazzamenti e ripristinando i muretti a secco. Purtroppo le radici e i tronchi di queste conifere hanno fatto molti danni e diversi muretti sono franati, necessitando quindi di un restauro certosino.
La speranza è che, grazie ad un coordinamento del Comune, si possa tornare a coltivare queste aree agricole e far rinascere il castagneto dei Campicioi, come hanno fatto il Comune di Carisolo ed altri comuni della Rendena. In tutta la valle in valle si nota un crescente interesse per il mondo agricolo, specialmente da parte dei giovani. Sono ad esempio molti i ragazzi che frequentano l’istituto agrario di S.Michele all’Adige, mentre in passato erano una rarità. Sono sorte nuove aziende agricole, alcune addirittura vitivinicole. Ma di questo ve ne parlerò in un prossimo articolo.
Anche a livello provinciale, si comincia a capire quanto sia stato sbagliato piantare ovunque abete rosso. Ad esempio, quasi tutti gli alberi caduti in seguito alla tempesta Vaia erano abeti rossi ed il bostrico tipografo, un piccolo coleottero che scava sotto la corteccia, sta facendo vere e proprie stragi proprio tra gli alberi di questa specie. Anche per questo, in Valsugana, su una parte dei 20 ettari di bosco di abete rosso che coprivano il colle di Tenna e che sono sono stati abbattuti dalla tempesta di due anni fa, è stato realizzato un castagneto da frutto con 100 piante di marroni.