Un inverno in ripresa per la montagna italiana
UN INVERNO IN RIPRESA PER LA MONTAGNA ITALIANA
La stagione invernale 2014‐2015 si chiude con un risultato positivo,
nonostante il crollo del turismo russo – Il ritorno degli italiani in diversi
comprensori e il consolidamento dei mercati esteri sono alla base della
performance positiva di diverse località alpine – La favorevole congiuntura
meteorologica ha portato abbondanti nevicate e favorito l’allungamento
della stagione fino alle festività pasquali, quasi ovunque all’insegna del “tutto
aperto” (solo il 21% delle strutture ricettive hanno chiuso contro il 52% dello
scorso anno, con la Pasqua due settimane dopo) – Continua la riduzione della
durata dei soggiorni (3‐4 giorni massimo) e la ricerca del prezzo.
L’inverno 2014‐2015 grazie alle abbondanti precipitazioni nevose e ai segnali
(seppur deboli) di ripresa economica, registra finalmente una ripresa del
movimento turistico su buona parte delle montagne italiane. Nonostante il
crollo del mercato russo che, tra crisi ucraina (con relativi boicottaggi dei Paesi
europei) e svalutazione del rublo, ha fatto segnare anche perdite del 50‐60% di
questi flussi, la leggera ripresa del mercato italiano e il consolidamento dei
principali mercati stranieri hanno garantito comunque una buona performance
alla maggior parte degli operatori del Panel interpellati.
In sintesi, la puntuale indagine dell’Osservatorio Turistico della Montagna elaborato da Trademark Italia conferma che:
il 17,6% degli operatori interpellati afferma che questa stagione è andata
meglio dello scorso anno in termini di movimento;
il 60,8% registra una sostanziale stabilità con l’inverno 2013‐2014;
il 21,6% degli operatori chiude l’inverno con il segno meno (due punti
percentuali in meno rispetto allo scorso anno);
si riduce la percentuale di operatori che segnalano un calo del giro
d’affari nella propria struttura rispetto allo scorso inverno, dal 40,7% al
31,8%. Si contrae anche la perdita, contenuta tra il ‐8 e il ‐10%;
il 50,3% (contro il 46% dello scorso anno) dichiara di aver difeso i
fatturati ritoccando lievemente i prezzi. Oltre la metà degli operatori
chiude il proprio bilancio economico in recupero sul 2014.
Gli appassionati della “vacanza bianca” in quota sembrano aver superato la crisi
delle ultime stagioni, anche se continuano ad optare per week‐end e soggiorni
brevi (massimo 3‐4 giorni).
Sembra dunque parzialmente arrestarsi la contrazione dei consumi turistici, e
ad avvantaggiarsene sono soprattutto le località di “prima fascia” e le strutture
ricettive di segmento upscale e luxury che, così come succede nelle altre
destinazioni turistiche, sono quelle che meglio delle altre hanno attraversato la
crisi. A premiare alberghi a 4 e 5 stelle, chalet di lusso e resort è soprattutto la
clientela straniera, dotata di una capacità di spesa media superiore a quella
degli italiani.
A condizionare la ripresa del movimento turistico sono soprattutto gli italiani
che, dopo 4‐5 anni di graduale “abbandono” delle località montane, hanno
evidenziato quest’inverno timidi segnali di crescita. L’aumento della clientela
italiana viene registrato dal 17% degli operatori, un dato importante se si pensa
che negli ultimi anni questa percentuale si era sempre attestata tra l’8 e il 9%. Il
43% degli interpellati parla di stabilità, mentre una quota ancora consistente
del 40% circa avverte una diminuzione dei nostri connazionali (ma lo scorso
anno questa quota era addirittura del 59,7%).
Prosegue inarrestabile (per il quarto anno di fila) la crescita di turisti stranieri,
registrata dal 46,3% degli operatori turistici. Si tratta di un dato che testimonia
il grande appeal delle montagne italiane sul mercato internazionale.
Per quanto riguarda le provenienze estere, i mercati leader si confermano
quello tedesco (che pesa il 22% dell’intero incoming estero, in crescita di un
paio di punti percentuali rispetto allo scorso anno), quello del Be.Ne.Lux
(12,9%), quello della Repubblica Ceca (10,1%), quello polacco (8,7%) e quello
scandinavo (8,3%). Quasi dimezzato il mercato russo, passato dal 10% dello
scorso anno al 6,3% di questa stagione.
Composizione della clientela straniera nelle località montane italiane
Ecco nel dettaglio l’andamento della stagione invernale nelle aree turistiche
oggetto di indagine:
IL BAROMETRO DEI COMPRENSORI MONTANI ED APPENNICI
Elaborazione Trademark Italia ‐ Osservatorio della Montagna
La Pasqua anticipata rispetto allo scorso anno e le buone condizioni
complessive dell’innevamento fanno si che circa l’80% delle strutture ricettive
sia rimasto aperto per le festività di fine stagione. Le positive attese degli
operatori del ricettivo sono state rispettate e hanno segnato un netto
miglioramento rispetto allo scorso anno, quando la Pasqua cadde oltre la metà
di aprile: se il 48% degli operatori del Panel ha quantomeno confermato i
risultati dello scorso anno, il 32% ha addirittura registrato un miglioramento
della performance, con una crescita del movimento turistico stimabile
attorno al 5‐7%.
FONTE – www.trademarkitalia.com