Una grande festa per il 50° del ‘Sentiero Vidi’
Una grande festa per il 50° del ‘Sentiero Vidi’
La festa.
È stato un compleanno da ricordare quello festeggiato sabato e domenica a Madonna di Campiglio per i cinquant’anni del “Sentiero Vidi”. A parteciparvi sono stati veramente in tanti. In primis la famiglia Vidi che ha pensato e organizzato una bella e riuscitissima festa per ospiti e residenti, campigliani e valligiani, operatori turistici e persone vicine alla cultura della montagna, per sensibilità personale o professione come i rappresentanti del Soccorso alpino e le Guide alpine. Presente anche il grande alpinista Cesare Maestri che, vicino ai novant’anni (li compirà il 2 ottobre prossimo) non ha voluto mancare all’anniversario portando il suo saluto.
La storia.
Nel piacevole pomeriggio, condotto da Mario Zanon e allietato dalle note del Coro Lago Rosso di Tuenno, si sono succeduti, sul palco, diversi testimoni di ieri e di oggi che hanno tessuto un racconto a più voci su quello che è uno dei sentieri più scenografici del Brenta e sui suoi autori: Natale Vidi insieme ai figli Giorgio e Franco che, nel 1969, lo tracciarono e attrezzarono. Con “pic e badil” (piccone e badile) disegnarono nella montagna della Pietra Grande un affascinante percorso in ricordo del nonno Gustavo, socio fondatore della Sat e delle Guide alpine di Madonna di Campiglio di cui fu primo presidente, soccorritore alpino e tra i pionieri della Campiglio moderna. Cinquant’anni dopo, all’inizio di ogni estate, sotto l’egida della Sat, il “Sentiero Vidi” viene sistemato con cura da Franco insieme ai figli Sandro e Lorenzo, rinnovando anno dopo anno il legame tra il sentiero e la storia della famiglia Vidi.
Pensieri e ricordi.
“Appena realizzato il sentiero – ha raccontato Marcello Andreolli, sci alpinista, alpinista e già presidente delle Funivie Madonna di Campiglio – sono andato subito a ripeterlo. È diverso dal Costanzi e da tutti gli altri. Ha meno tratti di ferrata, ma deve essere percorso con attenzione e, soprattutto, dà soddisfazioni dal punto di vista alpinistico molto forti”. Per la Sat è intervenuta Elena Baiguera Beltrami che ha portato il saluto della presidente Anna Facchini, espresso la gratitudine verso l’impegno e il lavoro della famiglia Vidi nella manutenzione del sentiero e ricordato i numeri sui sentieri Sat: 5.500 km complessivi in tutto il Trentino, 1.000 volontari che li curano, 3 milioni di ore all’anno impiegate per le sistemazioni e i ripristini, 1.800 km di itinerari distrutti dalla tempesta Vaia. Poi sono intervenuti gli assessori del Parco Naturale Adamello Brenta Matteo Masè e Matteo Motter che hanno rimarcato l’importanza dei sentieri e della loro cura per la fruizione della montagna. Giuseppe Corradini, assessore ai grandi eventi del Comune di Pinzolo, ha invece osservato come la celebrazione dell’anniversario del “Sentiero Vidi” nasca “dal nostro dna di montanari, da persone, i componenti della famiglia Vidi, che hanno trasformato l’amore per il proprio territorio in gesti concreti”.
Sul palco eventi in piazza Sissi, a nome della famiglia Vidi, ha preso la parola Valter Vidi: “Lo zio Natale ha avuto una grande intuizione dal punto di vista escursionistico e non solo: quella di realizzare un sentiero nella parte di Brenta (Pietra Grande a fianco del rifugio Stoppani al Grostè) dove non c’era alcun itinerario, anche in funzione di collegamento con la Via delle Bocchette. Tuttavia, la cosa più importante che ci ha tramandato è stata la passione per la montagna che la nostra famiglia cerca di trasmettere a sua volta a chi frequenta oggi i monti e le cime”.
Infine, il presidente dell’Azienda per il Turismo Madonna di Campiglio Pinzolo Val Rendena Tullio Serafini ha consegnato nelle mani di Giorgio Vidi, in rappresentanza di tutta la famiglia, un riconoscimento (un’opera d’arte raffigurante un raponzolo di roccia) per quanto fatto a favore del territorio in cinquant’anni, ponendo l’accento sull’importanza delle Guide alpine non solo nell’ambito del contesto alpinistico, ma anche, attraverso la loro rilevante professionalità, quale importante tassello dell’ospitalità turistica. I miei genitori – ha aggiunto – per anni hanno gestito il rifugio Graffer. Natale e Raffaele erano persone di grande generosità e allegria e quando passavano di lì la giornata diventava una festa”.
La due giorni di celebrazioni ha previsto anche, domenica, un’escursione guidata gratuita molto partecipata. Con l’accompagnamento delle Guide alpine di Madonna di Campiglio in molti hanno potuto percorrere il “Sentiero Vidi”, sperimentare una via ferrata, approfondire la propria conoscenza sul territorio, ammirare panorami d’eccezione e provare l’emozione dell’alpinismo.