Una riflessione sulla scuola
Come sempre, a fine gennaio, noi docenti ci troviamo a tirare le somme di quanto i nostri ragazzi hanno appreso nella prima parte dell’anno scolastico.
Un compito abituale in cui, fino allo scorso anno, si andava a valutare una scuola “normale”, una scuola “tradizionale”, una scuola fatta di sguardi, di voci, di chiacchiere, di lacrime, di sorrisi, di presenza, di fisicità… poi, il caos… il cambiamento… la didattica a distanza.
La scuola non più “materiale” ma una scuola fatta attraverso uno schermo, attraverso una telecamera, un telefono. A settembre, per fortuna, siamo tornati tutti in classe, alla normalità, come se lo spettro del virus e di tutte le sue conseguenze fossero spariti. Purtroppo, ci si sbagliava! Ecco quindi classi di nuovo in DaD, altre metà a casa e metà a scuola e via così fino a quando qualcuno deciderà nuovamente cosa e come fare. Ma intanto il tempo passa inesorabile e non lo potremo restituire ai nostri studenti; non potremo ridare loro le chiacchiere prima di entrare in classe e gli scambi di opinioni durante i cambi delle lezioni. Ragazzi a cui è stata tolta una gran parte della loro gioventù, della loro crescita, del loro diventare uomini e donne. Ragazzi che si sono trovati ad obbedire silenziosamente a chi decide per loro. Ragazzi a cui non è mai stato chiesto “Cosa ne pensi?”, “Come stai?”, “Hai bisogno?”.
Ragazzi a cui, non abbiamo stravolto solo la vita scolastica, ma anche quella sociale, relazionale, sportiva… e ciò, vi sembra tutto giusto?
È corretto non dare loro ascolto o almeno voce alle loro esigenze?
Stiamo formando i futuri cittadini del nostro Paese e non pensate che forse questa esperienza li segnerà parecchio? La mancanza di una vita fatta di relazioni vere e non virtuali, non sarà, alla lunga, un grosso problema?
Tutti noi siamo stati bambini, adolescenti, giovani e non possiamo negare il fatto che lo stare con gli altri fosse una delle cose che ci piaceva di più; ci piaceva condividere tempo e spazi e, oggi, questo non sembra più possibile.
Voi, sinceramente, lo accettereste?
“Rimanere indifferenti alle sfide che si presentano è imperdonabile.”
(Dalai Lama)