Vertici del Parco assolti anche in appello
E’ tutto partito da un esposto anonimo con il quale si contestava al Presidente del Parco, l’avv. Joseph Masè, e alla Giunta di avere avuto una gestione scellerata dell’Ente.
La denuncia della fantomatica “Associazioni Naturali del Trentino” conteneva accuse molto gravi: consulenze affidate ad amici e acquisti di programmi informatici inutili.
In poche parole: un enorme spreco di danaro dei contribuenti.
La Procura si era subito attivata, mandando la Guardia di Finanza alla sede del Parco, sequestrando tutto l’incartamento e interrogando i dipendenti.
Dopo mesi di indagini, il rinvio a giudizio.
Per la Procura di Trento il Presidente, gli Assessori e il Direttore del Parco andavano condannati per un danno erariale di oltre 80.000 euro.
Un rinvio a giudizio che aveva destato scalpore, al punto che il Consigliere provinciale Claudio Cia aveva chiesto le dimissioni del Presidente e il commissariamento del Parco.
Nonostante le gravi accuse, la Corte dei Conti di Trento aveva completamente scagionato gli amministratori del Parco.
Si pensava che la questione fosse finalmente chiusa.
Invece, il Procuratore Regionale presso la Corte dei Conti di Trento, Marcovalerio Pozzato, evidentemente insoddisfatto per il mancato accoglimento delle proprie tesi accusatorie, aveva impugnato due delle tre sentenze di assoluzione.
La palla era quindi passata a Roma dove l’incartamento è stato esaminato dalla Prima Sezione Giurisdizionale Centrale di Appello che, questa volta sì, ha messo la parola fine alla vicenda, rigettando gli appelli e confermando entrambe la sentenza di piena assoluzione degli amministratori del Parco.
Ad avviso della Corte romana, l’operato della Giunta del Parco fu ineccepibile e svolto esclusivamente per rendere l’Ente pubblico più efficiente.
Di questa vicenda rimane sicuramente l’amarezza delle conseguenze generate da una denuncia anonima che, oltre ad avere causato danni in termini gestionali e di immagine del Parco, ha pure cagionato un importante danno economico sostenuto dall’intera Comunità, dato che le indagini, la macchina della giustizia e anche le spese legali degli amministratori del Parco le abbiamo pagate tutti noi!