VIII Rassegna della Stella
Dal 1999 l’Associazione Amici del Presepio di Tesero, in Val di Fiemme, promuove la Rassegna della Stella, iniziativa che chiama a raccolta alcuni gruppi di cantori provenienti dalla Provincia di Trento e da quelle limitrofe, vicine per storia, cultura e tradizione. Il concerto itinerante è ambientato nel centro storico di Tesero, nella suggestiva cornice della tradizione presepistica locale.
Quest’anno oltre ad un nutrito gruppo di cantori di Carisolo e ad alcuni ragazzi di Javrè, sono stati invitati alla manifestazione, che si è svolta sabato 7 gennaio 2006, anche i bambini della Classe IV della Scuola Elementare di Pinzolo.
I bambini, riunitisi in una cooperativa scolastica denominata “Il Quadrifoglio”, hanno ideato con l’aiuto dei loro insegnanti alcune iniziative per raccogliere fondi da destinare ai bambini poveri della comunità del nostro paesano Arrigo, in Perù. Tra le varie iniziative c’era anche quella di andare a cantare la stella per le vie di Pinzolo durante le scorse feste natalizie.
Per questo sono stati invitati alla splendida manifestazione di Tesero dove hanno riscosso un gradito successo essendo stati i cantori più piccoli presenti ed avendo interpretato addirittura un canto in latino. Al termine della giornata l’associazione Amici del Presepio ha offerto ai circa 400 partecipanti la cena, allietata da canti eseguiti dai vari gruppi.
L’USANZA DELLA STELLA – Notizie storiche
L’usanza della Stella chiamata anche dei Tre Re, è documentata in un arco geografico che va dal Ticino alla Slovenia, comprendendo i territori alpini e prealpini di Lombardia, Trentino-Alto Adige, Friuli, Istria, Veneto. Questo arco geografico sembrerebbe costituire una sorta di appendice meridionale ad un ambito di diffusione molto più esteso, che interessa varie zone dell’Europa centrale, soprattutto germanofona ma anche boema, ungherese e slava.
L’origine dell’usanza viene fatta risalire infatti alla Controriforma e la sua vasta diffusione sembrerebbe dovuta ad un consapevole impulso da parte dei Gesuiti. Il successo della Stella è documentato fin verso la fine del XVII secolo, quando iniziò un processo di degenerazione e decadenza che portò l’usanza ad essere vietata ed aspramente combattuta sia dalle autorità civili che da quelle religiose. I divieti riguardarono dapprima i territori germanofoni a nord delle Alpi e nella seconda metà del XVIII secolo anche il Principato Vescovile di Trento. In Trentino dunque l’usanza ha fatto registrare un progressivo declino in ambito urbano con una qualche persistenza in alcune aree e valli più periferiche, la cui lontananza dal capoluogo rendeva forse poco efficaci gli editti del Principe Vescovo in materia.
Le questue della Stella seguono uno schema cerimoniale che può essere così sintetizzato: un gruppo di cantori, spesso mascherati da re Magi e da pastori, visita le case del paese nel periodo che va da Natale all’Epifania, eseguendo canti specifici e ricevendo in cambio doni di ogni genere o denaro.
Un cantore porta la Stella realizzata con carta colorata, cartone e legno, solitamente illuminata e girevole, oppure un presepio. Il ricavato della questua può essere devoluto alla Chiesa, ai poveri oppure diviso equamente fra i singoli cantori.