A Madonna di Campiglio, nuovo appuntamento con “Il Salotto delle Guide”
Martedì 4 aprile, alle ore 17 presso la Sala della cultura al Centro Rainalter di Madonna di Campiglio, torna, con l’ultimo appuntamento dell’inverno, “Il Salotto delle Guide”, calendario culturale proposto dall’Associazione Gruppo Guide alpine di Madonna di Campiglio.
Nel prossimo incontro, la rassegna, che dà voce alle storie e al vissuto delle genti di montagna, porrà l’attenzione sul tema “Il contributo delle Guide Alpine all’avvio e allo sviluppo del turismo”. Al centro del dialogo ci saranno quindi la presenza e l’impegno della figura professionale della Guida alpina come riferimento per la proposta di esperienze agli ospiti di Madonna di Campiglio.
Al “Salotto” del prossimo martedì, oltre alle Guide alpine, interverranno il giornalista e scrittore Marco Albino Ferrari e l’Assessore all’artigianato, commercio, promozione, sport e turismo della Provincia autonoma di Trento Roberto Failoni. A moderare gli interventi sarà il giornalista Andrea Selva.
L’attuale Gruppo Guide alpine è l’erede dell’associazione storica nata nel 1903 con il nome di Società “la Fratellanza” tra le guide di Rendena con sede a Pinzolo. Poco dopo, nel 1904, ci furono però già le prime spaccature che portarono nel 1911 alla nascita della Società “Soccorso” tra le guide di Campiglio, l’associazione che è giunta ai tempi odierni e che nel 2021 ha compiuto centodieci anni.
L’Associazione Gruppo Guide alpine, attualmente presieduta da Ferruccio Vidi, dalla scorsa estate è tornata a vivacizzare Madonna di Campiglio promuovendo iniziative di carattere sociale e culturale finalizzate alla promozione, valorizzazione e conoscenza della professione e dell’immagine della Guida alpina. Il Gruppo campigliano organizza anche il “Ballo delle Guide alpine”, il più antico evento di Madonna di Campiglio.
“Attraverso gli incontri del Salotto – ha spiegato il presidente Ferruccio Vidi – desideriamo valorizzare e far conoscere la figura della Guida alpina e il percorso che questa ha avuto all’interno della storia della montagna e delle Alpi. Il nostro lavoro, talvolta, tende a portarci verso un atteggiamento individualista perché la guida deve prendere decisioni, veloci, dalle quali dipendono gli altri. Inoltre non deve esserci una gara per dimostrare chi è la guida migliore, tutte le guide hanno fatto delle belle cose in montagna. L’orgoglio della guida è quello di far parte di un gruppo e di aiutarsi l’una con l’altra”.