“Al via il laboratorio di ricerca sulla narrazione e sui linguaggi del teatro” – Montagne racconta
Il Festival Montagne Racconta apre dal 22 al 31 maggio la nuova residenza artistica “Le forme del racconto” con dieci narratori e narratrici da tutta Italia. Un’opportunità offerta sotto forma di borse di studio dall’Associazione Le Ombrie per creare e lavorare a progetti teatrali a Montagne e debuttare all’interno del festival 2022.
Il laboratorio di ricerca sulla narrazione e sui linguaggi del teatro sarà condotto da Francesco Niccolini, drammaturgo, scrittore e regista, esperto di narrazione, affiancato quest’anno da Claudio Milani, attore, autore e regista.
Tra le cinquanta candidature pervenute sono stati selezionati dieci progetti. Spiega Francesco Niccolini: “La qualità è sempre altissima, sono quasi tutti professionisti quelli che fanno domanda, per cui è sempre molto difficile scegliere”. I progetti offrono punti di vista molto originali, dai temi classici ai contemporanei, e sono tutti connotati da novità, varietà e diversità. I lavori sufficientemente maturi saranno mostrati al pubblico durante il festival nel mese di luglio.
L’idea del laboratorio continua dal 2015 per sostenere la creatività di talenti e compagnie teatrali nazionali, e ha un successo sempre più crescente in termini di formazione e produzione. Sono circa una sessantina i partecipanti formati, numerosi gli esperti coinvolti, forti di esperienze teatrali a livello nazionale e internazionale. E sono davvero tanti gli spettacoli sviluppati e co-prodotti dal Festival Montagne Racconta, che vengono replicati in tutta Italia e all’estero. Tra le numerose produzioni ricordiamo “Blocco Tre” di Fabrizio Brandi, “Like” di Stefano Santomauro, “La vita salva” di Silvia Frasson, “Manzoni senza filtro” di Manuela De Meo, che hanno viaggiato in Argentina.
Come afferma lo stesso Francesco Niccolini: “Ormai il laboratorio di narrazione del Festival Montagne Racconta è un punto di riferimento nazionale, è uno dei più importanti e più ricercati. Ha una infinità di vantaggi e motivi: l’isolamento e la concentrazione, e i bassi costi, trattandosi di borse di studio. C’è una tradizione consolidata, e chi ne esce fa da cassa di risonanza in Italia, per cui ogni anno abbiamo un’eco sempre più grande e questo ci dà un’enorme soddisfazione”.
L’autore sarà coadiuvato da Claudio Milani, uno dei narratori per l’infanzia più bravi e sorprendenti, capace di entrare in comunicazione rapidissima con ogni tipo di pubblico; un uomo in grado di creare delle magie in scena, a volte con le parole, a volte con le tecnologie. Il suo è un punto di vista e un modo molto diverso da quello di Luigi D’Elia, di Saverio La Ruina che lo hanno preceduto nelle scorse edizioni.
Niccolini, che a Montagne ha ambientato il suo romanzo “Il lupo e la farfalla”, racconta così il suo speciale rapporto con il Trentino: “Per me Montagne è un luogo dell’anima, del corpo e della mente. E’ il luogo ideale per la concentrazione e per il recupero delle energie vitali. E’ il rifugio dall’inquinamento e dalla ferocia del mondo. Indubbiamente, il posto ideale dove creare. Non ha bisogno di magia, è un posto sano e onesto. Basta a se stesso. Per questo ne abbiamo così bisogno, un bisogno disperato”.