Assemblea generale della Cassa Rurale di Pinzolo
Si articolerà in due parti, una straordinaria e l’altra ordinaria, l’assemblea generale della Cassa rurale di Pinzolo convocata al PalaDolomiti per le ore 15 di sabato 12 maggio. Nella prima si deciderà su alcune modifiche allo statuto riguardanti il numero dei componenti il Cda, sull’incompatibilità tra cariche pubbliche e il ruolo di amministratore della banca, e sul limite alle attività di rischio; nella seconda si modificherà il regolamento in base alle decisioni assunte, si discuterà sul bilancio in approvazione e si provvederà all’elezione di due consiglieri. Sono in scadenza per aver compiuto il loro mandato triennale Oscar Lavezzari di Pinzolo e Marco Bonapace di Madonna di Campiglio. Il sodalizio opera con 29 dipendenti impiegati nei 5 sportelli al servizio di Madonna di Campiglio, Sant’Antonio di Mavignola, Carisolo, Pinzolo, e Giustino/Massimeno. Nel 2011 ha amministrato una massa di danaro di poco oltre i 400 milioni di euro. La raccolta complessiva è stata di 209 milioni di euro, (- 2,66% rispetto al 2010). Di essa 180 milioni costituiscono la raccolta diretta (- 4%) e 28 milioni di indiretta (+ 7%). A fronte di questo sono stati investiti ben 191 milioni di euro (+ 2,16%) equamente distribuiti tra famiglie ed imprese, una cifra pari al 105% della raccolta diretta. “A dimostrazione – sottolinea con orgoglio il presidente Roberto Simoni – del fatto che pur in momenti di difficoltà e di crisi di liquidità generale la Cassa rurale ha contribuito in maniera forte a sostenere l’economia locale, della quale ancora una volta si è rivelata il volano. Infatti ha sempre dato risposta a tutte le richieste di credito pervenute, salvo ad investimenti economicamente insostenibili o arrivati da fuori zona. Proprio questo aspetto, dovuto al nostro radicamento sul territorio, ci differenzia dal resto del sistema creditizio, cosa che sanno bene i nostri soci e i nostri clienti in continuo aumento. Anche quest’anno siamo cresciuti di 43 unità ed ora la compagine sociale può contare su 2168 soci”. L’utile netto di esercizio è stato di 1 milione e 578 mila euro, (di 1.747 nel 2010). “Il calo – spiega il direttore Giorgio Bisegna – è dovuto all’aumento di tasse ed imposte e ad accantonamenti molto prudenziali sui crediti, altrimenti saremmo stati sui livelli dello scorso anno”. Va riconosciuto che nonostante una stagione invernale poco esaltante (mancanza di neve a dicembre, caldo estivo a febbraio e marzo, chiusura anticipata di impianti) l’economia quassù ha retto abbastanza bene, specie il turismo grazie al collegamento Pinzolo Campiglio e alla qualità dell’offerta ricettiva. Hanno sofferto di più il settore immobiliare, l’edilizia e le attività correlate. E la crisi non è ancora finita. Di qui il ruolo fondamentale della banca di credito cooperativo, chiamata a svolgere un ruolo di supporto all’economia su tutti i fronti, e di qui l’apprezzamento riscontrato.