Borzago: ci ha lasciato Gilio Alimonta
Gilio Alimonta ci ha lasciato a 96 anni, a Borzago, suo paese d’origine, dove si era ritirato a trascorrere gli ultimi anni della vita, una volta abbandonata l’attività di guida alpina e di maestro di sci a Madonna di Campiglio. Fu uno dei pionieri dell’alpinismo nella celebre stazione turistica, fra gli scalatori più forti di ogni tempo. Aveva arrampicato con i Graffer e gli Agostini. Insieme con Raffaele Vidi tracciò sulle pareti del Brenta vie arditissime, divenute delle classiche. Possedeva un fisico straordinario, tutto nervo, energia, una forza della natura ed un carattere che non arretrava davanti a nessun ostacolo, duro, ostinato, rotto a tutte le situazioni. Era uomo tutto d’un pezzo, di vecchio stampo, rispettoso delle istituzioni, severo con se stesso e con gli altri. Sul finire degli anni Sessanta costruì proprio nel cuore delle Dolomiti uno splendido rifugio, il più alto del Gruppo di Brenta, a nido di falco sopra il Brentei di fronte alla Vedretta degli Sfulmini, a quasi 2.600 metri di quota, una perla di accoglienza e di ospitalità .Lo dedicò alla propria famiglia ed è gestito dai figli, uomini di montagna che hanno seguito le orme e gli insegnamenti del padre. Aveva una passione che praticò fino a tarda età, quella della caccia. Con lui, dopo il Bruno Detassis se ne è andato un altro dei pilastri che hanno costruito la storia dell’alpinismo dolomitico.[/A_CAPO]