Campiglio: un ricordo di Giuseppina Gottardi Valentini
Dopo il saluto nella chiesa di Madonna di Campiglio l’hanno accompagnata fino a Javrè, dove riposerà accanto alle spoglie del suo Valerio. Erano in tanti, tutta gente della “vecchia” Campiglio e della “sua” Rendena, affezionati a lei e ai suoi figli. Ci ha lasciato pochi giorni fa la Pina, a 91 anni, come in sordina, senza disturbare com’era nella sua natura, e la sua scomparsa, in concomitanza con quella dell’ingegner Bleggi, sembrava fosse sfuggita all’attenzione generale. Ma non non è stato così. Anzi. Quante testimonianze di affetto, quanti ricordi si sono sentiti nelle parole delle persone che l’hanno conosciuta ed apprezzata, che hanno condiviso con lei gli ultimi cinquant’anni della storia e della vita di Campiglio, dove si era trasferita col marito nell’immediato dopoguerra. Di Campiglio ha rappresentato un punto di riferimento importante, un modello di donna di casa e di madre di vecchio stampo, da prendere ad esempio. Soprattutto per la grande umanità, per quella sua capacità di adattarsi ai tempi e alle difficoltà senza lamentarsi, di accettare le fatiche di tutti i giorni con serenità e fiducia nel domani, di saper dare un consiglio. Parlando con lei si avvertiva una bontà di fondo straordinaria, specie verso i figli, ma anche verso la comunità, della quale amava interessarsi, quasi questa fosse stata un allargamento della sua famiglia. Il figlio Diego è stato per lunghi anni assessore e vice sindaco di Pinzolo. E non è un caso che si sia addormentata per sempre mentre leggeva il giornale.[/A_CAPO]