Circonvallazione: commissione della VIA si è pronunciata sui progetti
La commissione della VIA, esaminati i progetti di viabilità alternativa degli abitati di Giustino, Pinzolo e Carisolo, ha pronunciato la sua sentenza: “delle tre soluzioni prospettate, la prima (n.d.r.: quella che attraversa la Pineta e definita “di riferimento” ) soddisfa appieno gli obiettivi posti alla base dello studio complessivo, mentre le altre due, seppure migliorative sotto diversi aspetti, manifestano delle lacune…” La soluzione prescelta prevede “un percorso lungo circa 4.270 metri, di cui circa 2.200 in galleria artificiale, che si sviluppa lungo la sinistra orografica del fiume Sarca”. Le altre due ipotesi, considerate “possibili alternative”, si riferiscono a un “tracciato lungo circa 4.315 metri, di cui 1.565 in galleria (n.d.r. sotto i masi di La Fasè) che si sviluppa in parte lungo la sponda sinistra del Sarca e in parte lungo la sponda destra” , e a un “tracciato quasi interamente in galleria (3.480 m) all’interno della montagna del versante ad Est di Pinzolo, a parte i tratti di svincolo (710 m)”. Quest’ultima, rivendicata a gran voce e con sottoscrizioni di firme dalla popolazione e dai turisti preoccupati per le sorti della Pineta, a detta della commissione della VIA sarebbe “complessivamente caratterizzata da un livello di impatto estremamente più contenuto; per contro presenterebbe un sensibile impatto sotto gli aspetti idrogeologico ed economico”. Comunque la commissione circa la bontà delle tre soluzioni messe a confronto precisa che “esse presentano tutte al loro interno alcuni aspetti di grande pregio; che nessuna delle soluzioni analizzate è dominante complessivamente rispetto alle altre due considerate, che nessuno dei tracciati interferisce in modo rilevante con il contesto ambientale ed antropico”. Quest’ultima considerazione proprio per quanto riguarda la soluzione indicata dalla Pat, viene invece ritenuta un falso da tutti coloro che conoscono la zona e la vita che percorre l’area della Pineta (rimasta ormai l’unico richiamo, insieme alla chiesa di San Vigilio, per quanti abitano o vengono a Pinzolo). Contro questo progetto si stanno muovendo di nuovo – già lo avevano fatto prima della valutazione di VI – i gruppi di opposizione consiliare che fanno capo a Mauro Mancina. Hanno indetto un confronto dibattito con la popolazione in programma mercoledì sera alle 20 e 30 nella sala della Protezione civile in via Fucine.
La proposta caldeggiata dalla Provincia prevede lo stacco dall’attuale sede stradale (la s.s. 239) a Sud di Massimeno in località “Gal”, si risale dalla località “Iscla” lungo la sponda sinistra del fiume Sarca fino a lambire la Pineta di Pinzolo fin oltre la confluenza del Sarca di al Genova con quello di Campiglio. Si continua costeggiando l’abitato di Pinzolo ad Ovest fino a Nord del ponte di San Nicolò dove in un’ampia ansa naturale ad Est di Carisol, è prevista la realizzazione di una rotatoria che consenta l’accesso a Pinzolo sul relativo comune catastale, seguendo in parte un tracciato già in essere. Infine l’innesto con la s.s. 239 avviene immediatamente a Nord dell’abitato di Carisolo tramite un nuovo ponte per l’attraversamento del fiume Sarca all’altezza del ristorante “Antica Segheria”. Il tracciato di riferimento prevede anche l’intercettazione del traffico pesante proveniente dalla zona industriale di Carisolo, per il quale è prevista una rotonda di svincolo collocata subito a Nord della confluenza del Sarca ed a Sud del locale panificio; detto svincolo consente l’accesso intermedio all’abitato di Pinzolo garantendo al contempo un rapido raggiungimento di poli importanti quali al locale casa di riposo e l’Unità Sanitaria locale. L’opera si sviluppa su un percorso di circa 4 km, dei quali più del 50% in galleria artificiale, oltre alla realizzazione di tre svincoli, due viadotti e un ponte.
“Meglio non si faccia niente, piuttosto che questa soluzione” è l’opinione raccolta presso la gente di Pinzolo, troppo preoccupata per le sorti della Pineta. Sono anche in molti a chiedersi se valga la pena spendere tanti soldi per un traffico che si intensifica per un ridotto numero di giorni all’anno.