Circonvallazione: riunione sulle ipotesi

di G. Ciaghi

Si è risolto in una stroncatura impietosa della soluzione caldeggiata dalla Provincia per risolvere il problema della viabilità alternativa agli abitati di Giustino, Pinzolo e Carisolo il dibattito pubblico promosso dai due gruppi di minoranza consiliare che avrebbero voluto sindaco Mauro Mancina. “Piuttosto di assumere una soluzione sbagliata, di rovinare per sempre l’area della Pineta, meglio non fare niente, tenerci la situazione attuale” E’ stato anche il commento dell’ingegner Michele Cereghini a fine seduta, di uno che è consigliere di maggioranza. A testimoniare che sul problema della circonvallazione la posizione è univoca, trasversale ai gruppi. Mancina nell’introdurre i lavori – (al suo fianco Diego Binelli, Roberto Failoni, Cesare Cominotti, Massimo Caola, Giuliano Stedile e Giuseppe Corradini) – ha ribadito ancora una volta che “non si deve guardare all’aspetto economico, ai costi dell’intervento, bensì ricercare la soluzione migliore per dare una risposta razionale e di eccellenza alla zona”. Ed ha richiamato quanto successo a Madonna di Campiglio: “Se i nostri comuni in passato avessero accettato supinamente le soluzioni proposte dagli organismi centrali, che avevano progettato una strada lungo il versante dello Spinale per bypassare la località, oggi avremmo una stazione turistica degradata e rovinata proprio nel suo cuore. Hanno resistito alle sollecitazioni con testardaggine. Poi, realizzando l’attuale galleria sul versante opposto, hanno salvaguardato l’ambiente e migliorato la qualità della vita nell’abitato.
Oggi a Pinzolo si ripete la stessa situazione. Non dobbiamo aver fretta, guardare ai tempi dei lavori, e tanto meno ai costi, ma trovare una soluzione che tenga conto del futuro, che vada bene per sempre, senza sprecare il territorio o condizionarne la destinazione in senso negativo. Né dobbiamo renderci succubi della Provincia, e tanto meno dei suoi rappresentanti. Realizzare la circonvallazione di Pinzolo non è un favore che ci viene fatto, ma, averla, è un diritto sacrosanto di quanti abitano qui. Persone che hanno pure il diritto/dovere di essere loro a ricercare e progettare il percorso ideale. Qualificare Pinzolo significa dare impulso all’economia dell’intera valle, e insieme migliorare l’immagine turistica di tutto il Trentino”.
Circa 200 persone nell’aula magna della Protezione civile (occupati tutti i posti a sedere, e molte persone in pedi!) hanno ascoltato con grande interesse l’ingegner Massimo Caola e seguito con attenzione sullo schermo i progetti presentati alla VIA dalla PAT. Il tecnico, che è consigliere di minoranza, ha avuto buon gioco a dimostrare l’inconsistenza e la fragilità delle tesi supportate dalla Pat per giustificare la scelta di un tragitto, che è “mostruoso”, inconcepibile per i danni che potrebbe provocare alle aree interessate. Comparando metodi e criteri di costo dei tre progetti esaminati (sotto la Pineta, sotto la Fasè e in galleria sotto Giustino) è emerso come nel definire i costi di ciascuno di essi si siano stati adottati misure e pesi diversi a seconda dell’opportunità, per addivenire allo scopo di “imporre” la propria scelta. Una scelta che si è rivelata esclusivamente politica. Che tiene conto solo dei costi e degli interessi di qualcuno, come ha sottolineato fra gli applausi Michele Cereghini auspicando: “Sarebbe bene che Dellai e la Giunta ascoltassero la popolazione e non le solite due persone che contano”. Stando infatti ai parametri di impatto ambientale (problemi di inquinamento acustico, da polveri, di territorio, di traffico ecc) la galleria sarebbe ottimale. Le altre soluzioni presentano variabili inquietanti, in pratica porterebbe a spostare l’inquinamento del centro abitato nel parco della Pineta, conseguenze disastrose. Non certo a ridurlo. Molto partecipato il dibattito con interventi di Pietro Foccoli, Roberto Failoni, Michele Cereghini, Luigi Olivieri, Luca Bonapace, Diego Tisi, sindaco di Carisolo, Giuseppe Corradini ed altri.