Circonvallazione: soluzione galleria
L’auspicio della maggior parte della popolazione di Pinzolo e dei turisti che vengono a passarvi le vacanze è che si faccia al più presto la circonvallazione del paese. Ma non attraversando il parco della Pineta, bensì in galleria sotto il Dòss del Sabión. Cosa che la Provincia non gradisce. Verrebbe a costare troppo! 91.638.000 euro secondo il progetto redatto dai suoi tecnici (un tunnel a doppia canna lungo circa 3500 metri) a fronte dei 42.076.500 previsti per la realizzazione del bypass in fregio al Sarca. La scelta della galleria a doppia canna da parte della Pat viene giustificata dalla necessità di dover rispettare la nuova direttiva europea in materia di sicurezza. Che pretenderebbe due gallerie per i tunnel lunghi più di 1000 metri. “Solo però quando il traffico sia di almeno 20.000 passaggi al giorno, con una grossa percentuale di automezzi pesanti, e per le grandi arterie transfrontaliere” si puntualizza a Pinzolo. “Non è questo il nostro caso”. Per cui si può benissimo optare per una soluzione a canna singola di tipo policentrico, come quella in foto, corredata da cunicolo laterale di sicurezza e due finestre (uscite di sicurezza), secondo il progetto redatto per conto del comune di Pinzolo alcuni anni fa dalla Ata Engineering. La stima del costo di tale galleria era di circa 16.000 euro al metro contro i 29.000 euro/metro della galleria a doppia canna. Il costo è ancor oggi perfettamente in linea con quelli dell’ultimi appalti in galleria a canna singola effettuati dalla Provincia. Conti alla mano,ciò significherebbe un risparmio di circa 40-45.000 euro sui 3500 metri di galleria. Conclusione: la galleria sotto il Dòss del Sabión verrebbe a costare quanto quella sotto il parco della Pineta. Probabilmente meno, se si considerano i danni ambientali e all’indotto arrecati dai cantieri per la realizzazione di quella in fregio al Sarca (andirivieni di camion, inquinamento acustico e di polveri, terreni espropriati, nuovi vincoli urbanistici e fasce di rispetto per la viabilità, disturbo dell’equilibrio idraulico del Sarca con l’eliminazione di una delle golene…). [/A_CAPO]Per contro la soluzione in galleria sotto la montagna avrebbe un impatto minimo, con i cantieri collocati in aree esterne ai centri abitati, lontani da quelli di attrattiva turistica, senza disturbo all’ambiente e agli abitanti. Il territorio sacrificato sarebbe minimo. Il cantiere d’ingresso potrebbe sorgere all’interno della cava Maffei, la quale potrebbe accogliere anche i materiali di risulta dello scavo senza interessare la viabilità da un andirivieni di camion e senza dare disturbo alla popolazione di Giustino. Va anche aggiunto che i timori di natura geologica e idrogeologica avanzati a suo tempo per quest’ultima soluzione sono stati fugati da recenti studi ed accertamenti. Ed allora l’opinione pubblica si chiede cosa impedisca alla Provincia di orientarsi verso questa soluzione se essa è considerata la migliore da tutti e più vantaggiosa quanto a “sottrazione di terreno, impatto su vegetazione, fauna, flora ed ecosistemi, impatto acustico ed inquinamento dell’aria, impatto paesaggistico e ambientale”?