Favola – “Il pescatore nella Sarca”
A Pelugo il Rio Bedù scende dalla montagna e si immette nella Sarca.
Nel suo tragitto tortuoso si infila sotto sassi e ghiaietta; si ingrossa e diventa impetuoso a tal punto che i pescatori fanno fatica a prendere i pesci.
Un giorno Gigi, scivolò nel fiume perché la sua canna era tirata da un’enorme trota albina che saltava come il delfino Ivo all’acquario di Genova.
Il pesce per evitare di essere messo in forno accanto alle patate usò l’astuzia. In uno dei suoi salti, nel tentativo di liberarsi d’amo, chiese ad un gabbiano che transitava in cerca di piccoli granchietti rossi, se poteva avvicinare una chela tagliente alla sua bocca per liberarsi della lenza.
Così fece e la trota gli fu talmente vicino che un granchietto, sorretto dal volatile, come un abile dentista, tolse l’ amo.
“Che bello sono libera! Ti sono davvero riconoscente caro amico gabbiano! Ora non so come ricompensarti!!” – Dopo essersi avvicinata al pescatore e avendo visto che nella sua cesta vi erano molti pesci azzurri, suggerì furbescamente di rubare il bottino a Gigi.
In picchiata volò e con il forte becco giallo prese tutta la refurtiva.
Tuttavia la trota si accorse di non essersi comportata bene, perché non è una giusta azione il suggerire di rubare ciò che il pescatore avrebbe cucinato una sera. Venne rincuorata dall’ aver sentito un amico del pescatore mentre lo invitava alla festa dei 150 anni dei Vigili del fuoco che proprio il 10 e 11 agosto al Parco Masere.