Favola – “Il pescatore nella Sarca”

di Paola Irsonti

Favola – “Il pescatore nella Sarca”

A Pelugo il Rio Bedù scende dalla montagna e si immette nella Sarca.

Nel suo tragitto  tortuoso si infila sotto sassi e ghiaietta; si ingrossa e diventa impetuoso a tal punto che i pescatori fanno fatica a prendere i pesci.

Un giorno Gigi, scivolò nel fiume perché la sua canna era tirata da un’enorme trota albina che saltava come il delfino Ivo all’acquario di Genova.

Il pesce  per  evitare di essere  messo in  forno accanto alle patate usò l’astuzia. In  uno dei suoi  salti, nel  tentativo  di  liberarsi d’amo, chiese  ad un gabbiano che transitava in  cerca  di  piccoli granchietti rossi, se poteva  avvicinare  una  chela  tagliente   alla  sua bocca  per liberarsi della lenza.

Così fece e la trota gli fu talmente  vicino che un granchietto, sorretto dal volatile, come  un abile  dentista, tolse l’ amo.

“Che  bello sono  libera!  Ti sono davvero riconoscente  caro amico gabbiano! Ora non so  come  ricompensarti!!” – Dopo essersi avvicinata  al pescatore e avendo visto  che nella sua  cesta  vi erano  molti  pesci azzurri,  suggerì furbescamente di rubare  il  bottino a  Gigi.

In  picchiata  volò e con  il forte becco giallo  prese  tutta  la refurtiva.

Tuttavia la trota si accorse di non  essersi comportata  bene, perché  non è  una giusta  azione il suggerire di rubare ciò che  il pescatore  avrebbe cucinato una sera. Venne  rincuorata dall’ aver  sentito un amico del  pescatore  mentre  lo  invitava alla  festa dei 150 anni  dei  Vigili del fuoco  che  proprio il 10 e 11 agosto  al Parco Masere.