Giustino: conferenza Piano Strategico di sviluppo
Dal pensiero all’azione. Dal dire al fare. Fino all’altra sera si sono spese parole (e tante!), si sono raccolti dati e si sono delineati obiettivi e indirizzi. Adesso ci sono le proposte operative. Da questo momento bisogna agire concretamente per realizzarle, occorre che gli attori, cioè quanti vivono sul territorio si impegnino con senso di responsabilità sui progetti individuati e condivisi. In un’ottica di sistema, integrandosi con spirito positivo, credendo in quello che si fa. La meta ultima è quella di [strong]creare un luogo migliore per i residenti e un luogo migliore per gli ospiti[/strong] attraverso un “Piano strategico” fondato su uno sviluppo sostenibile. Sostenibile appunto! “Visto che di sviluppo ce n’è stato tanto anche in passato, fin troppo, addirittura sconsiderato, con dispendio di territorio e di ambiente, di risorse rubate alle generazioni future”. L’iniziativa, portata avanti da Patrizia Ballardini con partner l’Università di Trento e Oekoinstitut di Bolzano, sostenuta da tutti i comuni della Val Rendena oltre a quello di Ragoli, con Pinzolo capofila, prese il via nella primavera del 2008 verso fine marzo. Dopo un anno e mezzo usato per una meticolosa “operazione ascolto” – (sono stati sentiti e intervistati circa 2.000 soggetti, sia singolarmente sia con confronti in tavole rotonde sia in altri modi; in pratica si è contattato il panorama della realtà socio economica valligiana insieme a tanti ospiti) – e per l’esame e l’elaborazione degli elementi raccolti, venerdì sera a Giustino i coordinatori della ricerca (Patrizia Ballardini e il professor Umberto Martini) hanno illustrato i risultati raggiunti e indicato la via da percorrere: “da subito, perché il futuro incombe”. Il teatro comunale era pieno fino all’inverosimile, con parecchie persone in piedi, ammassate alle pareti e nel foyer. “A dimostrazione dell’interesse della gente verso questa intrapresa…” ha sottolineato il “padrone di casa”, il sindaco Luigi Tisi nel porgere il saluto agli intervenuti, sul palco insieme a William Bonomi. C’erano i loro colleghi della valle con molti amministratori, ma soprattutto – aspetto confortante – si sono visti tanti giovani imprenditori dei settori più diversi (dall’albergatore all’artigiano, dal contadino al libero professionista, all’impiegato), gli esponenti di Parco, Apt e Pro loco, quelli delle Spa Funivie, persino della Val di Sole, i rappresentanti delle istituzioni culturali e del volontariato. Seduto in prima fila anche il presidente Dellai, ad ascoltare attento e compiaciuto. Esporrà il suo pensiero a fine riunione. Dai discorsi dei relatori è emerso come la Rendena, sia pur divisa in tre realtà alquanto diverse dal punto di vista delle attività economiche, abbia una vocazione turistica, che rappresenta il suo futuro, a cui devono concorrere in maniera integrata tutti i settori attraverso un patto sociale. Da realizzarsi in dieci punti, dopo aver adottato il Piano a livello amministrativo e predisposto una task force adatta a promuoverlo e concretizzarlo.[/A_CAPO]