La Commissione Europea controlla progetto Life Arctos

di G. Ciaghi

Da lunedì a Sant’Antonio di Mavignola la Foresteria del Parco Adamello Brenta ospita un gruppo di controllo (una ventina di persone) incaricato dalla Commissione Europea di verificare lo stato di salute del progetto LIFE Arctos, al suo secondo anno di attività Vi fanno parte esperti dei dieci enti coinvolti nell’iniziativa: Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise (capofila), Regione Abruzzo, Regione Lazio, Regione Lombardia, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Provincia Autonoma di Trento, Corpo forestale dello Stato, Università degli Studi di Roma La Sapienza, Parco Naturale Adamello Brenta e WWF Italia.

Li coordina Cinzia Sulli, referente scientifica del Parco abruzzese e da mercoledì si è aggregato loro il rappresentante di Astrale GEIE Timesis, ispettore della Commissione Europea. Stanno mettendo a confronto le reciproche esperienze in una specie di tavola rotonda che durerà fino a venerdì. Le riunioni vengono intervallate da sopralluoghi e visite al territorio del Parco e alle sue strutture.

LIFE Arctos si propone di conservare le popolazioni di orsi ancora presenti in Italia, dalle Alpi, ove vivono circa 30 esemplari, all’Appennino che ne ha 40, tutte a rischio estinzione, con interventi di prevenzione diretti a ridurre la conflittualità tra il plantigrado e le attività antropiche. Allo scopo hanno esaminato iniziative volte a ricercare pratiche zootecniche più compatibili con la sua presenza. Hanno poi valutato il rischio di trasmissione di patogeni dal bestiame domestico all’orso così da poter adottare misure compensative ed hanno preso in considerazione le attuali politiche di indennizzo dei danni da esso arrecati allo scopo di trovare soluzioni innovative per ridurne l’entità.

Si è pure discusso di come gestire il problema degli orsi problematici e , per quanto riguarda l’Appennino, di incrementarvi la disponibilità naturale di cibo. Il desiderio di tutti i convenuti è quello di riuscire ad elevare la conoscenza della specie presso l’opinione pubblica per sfatare tutti quegli aspetti negativi che circolano, o vengono fatti circolare ad arte, sul suo conto. La speranza è che LIFE Arctos possa contribuire ad accrescere la cultura di tolleranza nei confronti del plantigrado, favorendone la ripresa naturale.

Cinzia Sulli ha dichiarato che “il progetto sta marciando nella direzione auspicata e dopo un anno la maggior parte delle azioni sono state avviate con successo”. Soddisfatto ancheAntonio Caola, il presidente del Parco. Si è dichiarato orgoglioso di ospitare il convegno ed ha aggiunto: “La speranza è che le esperienze acquisite da tutti i partner possano trovare successo e che gli sforzi congiunti favoriscano la conservazione di una specie simbolo della natura europea”.

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