La fata Dina a Tione
A Tione ogni notte la fata Dina parte dalle piste di Bolbeno a cavallo della sua scopa che lei stessa definisce “ brillante motore volante dalle molte setole gialle” e percorre la val Rendena per prendere una boccata d’ aria pulita senza essere vista da nessuno.
Dina non viaggia di giorno perché’ ha paura degli uccelli che potrebbe incontrare e, siccome non si è ancora decisa ad andare dalla fata oculista, parte da casa alle 22 quando il cielo è deserto.
Tutte le notti arriva alla chiesa, si siede sul campanile bicromo e pensa dove poter andare, forse a Massimeno, o Giustino; sta ripartendo ma abbassando lo sguardo nota che nel campo di calcio ci sono 2 ragazzi del Tione calcio che sono ancora in campo che chiacchierano.
A Dina sembra tardi per dei ragazzi che l’ indomani devono andare a scuola; decide di uscire allo scoperto con gli umani. Volando verso di loro dice a voce alta: “ O fuei,o boci,l’è tardi, andate a casa, prendete le vostre borse che l’è ura d’anda a let!”.
Infatti lei sapeva che la mattina successiva la professoressa Maramotti li avrebbe interrogati in matematica.
Suggerì a Marco e Aldo ,entrambi sedicenni, di andare subito a letto, di non messaggiare nessuno prima di chiudere gli occhi ne’ di navigare in internet e sui vari social ,ma disse loro di rilassarsi.
Alla 6,45 nelle rispettive case i ragazzi, dopo aver fatto colazione, fecero il ripasso delle equazioni e dei problemi.
Quando poi si incontrarono prima di entrare al Guetti si scambiarono le ultime regole e, interrogati dalla prof., presero entrambi 8.
Dina avendo saputo del bel voto, la notte dopo portò sulle finestre dei ragazzi dei cioccolatini a forma di palloni da calcio.
Buona scuola a tutti !