La mucca Carolina fa’ la pipi’ in cantina
Buongiorno, ho pensato di scrivere 2 favole per bambini, di modo che anche loro possano iniziare a leggere il giornale Campane di Pinzolo; ne inventerò due al mese; questa è la prima:
A Caderzone, sui prati della pineta, in una giornata autunnale, c’era un gruppo di mucche, alcune grigie come il fumo di un incendio, altre nere come il cielo a mezzanotte che mangiavano l’erba dei prati di Thomas e Matteo.
Tra queste, nascosta da una palla di fieno giallo e profumato, c’era Carolina che aveva il vello color lilla e una lunga coda bianca, sempre sollevata e agitata al vento.
Le sue compagne non vedevano che Carolina era viola come la mucca Milca che mangia sempre il cioccolato, perché, come si sa, quelle della Rendena vedono in bianco e nero.
‘MUUH,- esclamò Carolina- e si mise a correre…. Doveva andare a fare la pipì!!! Non riusciva mai a farla nel prato, ma farla in un luogo coperto,poi iniziava a piovere!
Correndo sempre più veloce, arrivò al Maso di Martina che conservava in cantina salumi e formaggi.
Passò davanti a Martina che era seduta accanto alla porta, discese le scale, e sola soletta la fece in cantina!!!
In men che non si dica Martina la raggiunse. La sgridò dicendo:
“Ma no ! Perché??Non si fa qui,….i miei formaggi!!!”
C’ una bella pozzanghera….
La bimba chiamò in aiuto Thomas e il fratello che erano esperti in questi lavori perché’ il loro papà lavorava per la ditta Spurghi-Rendena! Pulirono la cantina e tutto tornò come prima. Per fortuna!
Come potevano fare capire a Carolina che la pipì non si fa mai in cantina, ne’ in bagno di una casa e che questo suo comportamento era stato veramente da maleducata??
Le dissero: “ O Carolina, di tutte le mucche sei la stella, ma non devi sempre correre in casa di qualcuno ;i bagni sono solo per il genere umano! Se lo farai ancora chiamerò le Streghe della Valle Genoa che ti trasformeranno in un pesce se non impari a farla nel prato, tranquillizzandoti e alzando la tua coda bianca.
Quasi per magia…”Muuh” -“Aiuto, ho paura di sporcare la mia coda”- e parlò :”Mi potresti insegnare ad alzare la coda il più possibile!!
Martina disse:” Certo, bisogna solo rafforzare i muscoli della tua bianca estremità!!” , la prese, incominciò a girarla, ma, poffarbacco, Carolina iniziò a lievitare. Sbatteva le zampe per toccare ancora l’erba, ma saliva sempre di più’. Spaventatissima, vagava fra le nuvole che avevano forma di zucchero filato ,che pensava fossero dei fantasmi, ma non distinguendo i colori sotto di se’, vedeva sotto il cielo limpido che le sembrava il verde prato! Allora capì che girando la coda in senso antiorario, invece di salire, si poteva scendere e planare sul prato e disse:
“Forse mi conviene continuare a fare esercizio con la coda; in fondo ho imparato a muoverla!… ho pure volato e riuscirò come le mie amiche a fare la pipì nel prato…..non voglio diventare trota, in fondo sono una mucca e le mucche, se si impegnano, sono molto brave!!!
Martina festeggio ’l’ impegno regalando un campanaccio con la scritta BRAVA CAROLINA!