Le Fiabe della Memoria – La corsa della mucca pazza

di La Negritella

Queste storielle sono il frutto della mia memoria ricostruttiva. Secondo la teoria ricostruttiva la memoria consiste in un processo di ricostruzione del passato e il ricordo non è una copia fedele degli eventi ma una interpretazione e l’oblio e’ dovuto alla trasformazione dei ricordi. Ricostruiamo i ricordi sulla base di schemi, conoscenze, stereotipi, aspettative, emozioni, esperienze, trasferimenti inconsci.

La vita è’ una favola, Raccontiamola.

La corsa della mucca pazza

I lavori nella stalla iniziavano nel tardo pomeriggio. La mamma di Nora mungeva le mucche. Era una stalla luminosa, il pavimento era di larghe assi di legno di castagno, un legno molto resistente e che teneva al calduccio le mucche durante i lunghi e freddi inverni. Sopra la panca dove si appoggiavano i secchi di latte appena munto spiccava un bel quadro di S. Antonio con gli animali; era il loro santo protettore. La sera, finiti i lavori, la mamma con in braccio Nora toccava con una mano il Santo, si faceva il segno della croce e poi, rivolta verso le mucche, disegnava nell’aria una croce, una specie di benedizione per augurare loro la buona notte. Le mucche erano tranquille, avevano nomi simpatici: Nina, Viola, Dalia Nelly. Ti tanto in tanto avevano dei comportamenti bizzarri.. La Viola un giorno aveva strappato lo scialetto dalle spalle della della sorella di Nora e poi lo aveva inghiottito… Nelly era la più giovane e la più pazzerella, scalciava continuamente come un asinello; aveva avuto da poco un vitellino ma non lo voleva allattare e appena il piccolo si avvicinava lo allontanava da se a calci. A quel punto, il papà di Nora afferrava una delle zampe posteriori di Nelly , la piegava al ginocchio e con grande sforzo la tratteneva in questa posizione. In questo modo, dovendo la mucca stare in equilibrio su tre gambe, non poteva più scalciare e poteva allattare il vitellino. Un pomeriggio d’autunno Nelly pascolava insieme alle altre mucche nel grande prato che circondava la casa, sotto la attenta sorveglianza di Nora e della mamma. Improvvisamente, alzò il muso in alto, annusando chissà quale segnale nell’aria e iniziò a correre all’ impazzata lungo il sentiero che portava al paese vicino; invano la mamma la richiamava e la esortava a fermarsi inseguendola , scalza, con gli zoccoli in mano. Nora correva dietro alla mamma… Correvano tutte e tre veloci sul sentiero in mezzo alla campagna, come in una gara di corsa campestre, mancavano loro soltanto i pettorali! Arrivata al capitello della Madonna Nelly aveva virato a sinistra, il sentiero scendeva e finiva… nel fiume, proprio così: una volta c’era il ponte che attraversava il fiume ma ora non c’era più poiché era stato travolto da una recente piena. Nelly aveva finito li la sua folle corsa, si era arrestata davanti al fiume, era arrivata prima al traguardo! seconda arrivò la mamma e terza Nora. Erano tutte e tre ansimanti, avevano corso per più di un chilometro! La mamma prese un ramo dal cespuglio di nocciole e punì Nelly con una bacchettata. Poi tenendola per il collare presero il sentiero di ritorno verso casa, sgridandola lungo tutto il percorso ad alta voce e la condusse nella stalla in castigo. La mamma appoggiò la bacchetta in un angolo, Pronta ad essere usata…Talvolta Nora e le sorelle andavano a giocare nella piazzetta vicino a casa, era il ritrovo dei bambini del paese, che felicità; la mamma le richiamava ma loro erano sorde ai suoi richiami; erano troppo intente ai loro piacevolissimi giochi; giocavano a nascondino salendo di scalette in scalette fino al tetto di vecchi fienili. La mamma ,arrivava in piazza camminando lentamente con le braccia incrociate dietro la schiena, sembrava che passeggiasse tranquilla. Ma Improvvisamente …zac … spuntava da dietro la schiena la bacchetta ed allora c’era un fuggi fuggi generale ed un ritorno velocissimo a casa.

La Negritella