Madonna di Campiglio Giovedì 1° agosto “Storie e aneddoti di una grande montagna a 140 anni dalla prima salita”
Salotto delle Guide Alpine
giovedì 1° agosto
ore 18.00
Chalet Laghetto
Madonna di Campiglio
Il secondo appuntamento del Salotto delle Guide Alpine di Madonna di Campiglio, in programma giovedì 1° agosto, alle 18.00, presso lo Chalet Laghetto, ricorderà infatti i 140 anni dalla prima salita al Crozzon di Brenta la vetta più iconica e rappresentativa di tutto il gruppo dolomitico.
Saranno dunque gli aneddoti, le testimonianze, i racconti di coloro che su quel l’imponente bastione di roccia, hanno ripercorso e vissuto, durante la loro attività di Guide Alpine e Soccorritori, intense pagine di storia dell’alpinismo.
Da quel leggendario 8 agosto 1884, quando Karl Schulz e Matteo Nicolussi raggiunsero la vetta sommitale del Crozzon di Brenta, molte altre vie, ripetizioni, scalate estreme, soccorsi difficili, si sono susseguiti, accarezzando il sogno di affrontare quella poderosa architettura dolomitica.
Il Crozzon, con i suoi 3.135 metri, conferisce proporzione ed armonia a tutto l’anfiteatro di montagne che compongono il gruppo delle Dolomiti di Brenta, un maestoso contrafforte roccioso che se ne sta là a testimoniare, attraverso la forza delle sue pareti, degli spigoli, dei canaloni di ghiaccio, che l’alpinismo è tenacia, durata e solo alla fine grandezza.
Una tenacia che fu il presupposto imprescindibile ad una sfida che in quel fine ‘800 di prime scoperte ha scritto la storia dell’alpinismo.
La conquista del Crozzon non fu né immediata né facile, maturò infatti in due anni, dal 1882 al 1884. Il 12 luglio 1882 Otto Baumann e Matteo Nicolussi tentarono la vetta arrivando dalla Cima Tosa, ma raggiunsero solo la prima delle tre cime della cresta Sud. Pochi giorni dopo Compton, De Falkner, Nicolussi e Antonio Dallagiacoma tentarono dalla Vedretta dei Camosci, risalendo l’intaglio ghiacciato che separa il Crozzon dalla Tosa. Anch’essi raggiunsero solo la prima cima e ridiscesero dalla Tosa. Il 3 agosto 1884 Karl Schulz con Antonio Dalla Giacoma, Angelo Ferrari e Matteo Nicolussi, arrivarono alla seconda cima, ma per mancanza di tempo non raggiunsero la terza. Nell’ultima spedizione Schulz avrebbe dovuto essere accompagnato da De Falkner, ma questi non si presentò in tempo e Karl Schulz partì accompagnato solo da Matteo Nicolussi.
Sulla vetta del Crozzon venne in seguito costruito un bivacco dedicato a Ettore Castiglioni, morto il 12 marzo 1944 al Passo del Forno nelle Alpi Retiche, mentre cercava di riparare in Svizzera per sfuggire ai nazifascisti.
Negli anni le vie alpinistiche del Crozzon sono diventate dei “classici” dell’arrampicata sulle quali si sono cimentati, aprendo nuovi tracciati, i più bei nomi dell’alpinismo trentino e internazionale, da Paul Preuss agli inizi del 900, fino a Bruno Detassis, Armando Aste ed Enrico Giordani negli anni ’30, per passare a Cesare Maestri negli anni 50.
Memorabile la discesa in libera del Ragno delle Dolomiti dopo aver gettato nel vuoto la corda.
A moderare l’incontro di giovedì prossimo Andrea Selva, giornalista della sede RAI del Trentino-Alto Adige.