Mavignola 19 Agosto ore 17: Arretramento dei Ghiacciai- il caso dell’Adamello
Giovedì 19 agosto
ore 17.00
Parco Ai Sass S. Antonio di Mavignola
Christian Casarotto
Nell’incontro dal titolo
I cambiamenti climatici e l’arretramento dei ghiacciai:
il caso dell’Adamello / Mandron
Clima, ghiacciai e montagne che cambiano- Il ghiacciaio più grande
d’Italia, l’Adamello
I ghiacciai, con i loro strati di neve e ghiaccio, sono come un libro da
leggere e da sfogliare, un libro che racconta di come il clima, il
paesaggio e le attività dell’uomo siano cambiate nel tempo e che rivela,
in maniera molto chiara, come il cuore “bianco” delle nostre montagne
stia battendo sempre più lentamente.
In tutti i paesi alpini i ghiacciai stanno subendo un forte e accelerato
ritiro a causa del ben noto riscaldamento globale. Anche i ghiacciai
dell’Adamello seguono la stessa sorte. Sono sotto gli occhi di tutti il
rapido arretramento della loro fronte, le diminuzioni dello spessore, la
frammentazione, la comparsa di isole rocciose, la maggiore copertura
detritica, la formazione di calderoni e morfologie superficiali in
rapida evoluzione.
La velocità di riduzione è aumentata soprattutto dagli anni Ottanta del
secolo scorso e i ghiacciai hanno perso circa il 70% dell’estensione che
era presente soltanto un secolo e mezzo fa (fine della Piccola Età
glaciale, XIX secolo).
Le simulazioni per la fine del XXI secolo fanno pensare a una possibile
scomparsa dei ghiacciai alpini posti sotto i 3000 metri di quota. Il
tutto a seguito dell’aumento della temperatura e del conseguente
innalzamento del limite delle nevicate.
Il passato ha visto numerose volte ghiacciai in avanzata e
successivamente in ritiro, ma ora è diverso. Ai gas serra naturali si
sommano le ben maggiori quantità di gas serra prodotti dalle attività
umane. E di conseguenza, il paesaggio alpino sta cambiando rapidamente.
Ma i ghiacciai sono così importanti? Possiamo farne a meno? I ghiacciai
sono una riserva di acqua utile per scopi civili, agricoli ed
energetici. Non meno importante è l’aspetto turistico (e quindi
economico), sportivo e alpinistico connesso con la frequentazione dei
rifugi.
L’uomo sta ora vivendo un forte cambiamento della montagna (e non solo),
proprio per questo è necessario raggiungere consapevolezza del fenomeno
per intervenire rapidamente. Il ghiacciaio è il cuore bianco della
montagna, è la nostra ricchezza e l’evoluzione del genere umano non può
in alcun modo essere separata dalla sua conservazione.
Christian Casarotto: è glaciologo della Sezione di Geologia e
Paleontologia del Muse, Museo delle Scienze di Trento. Si dedica alla
Geomorfologia, Geologia del Quaternario e quindi all’ evoluzione del
paesaggio alpino relativamente alle dinamiche glaciali attuali, recenti
e passate. Concentra oggi la sua attività sui ghiacciai trentini anche
come glaciologo del Comitato Glaciologico Italiano. Altre attività di
sua competenza sono la gestione e progettazione delle attività
didattiche a carattere geologico, lo sviluppo di progetti museologici
diffusi sul territorio, la divulgazione con convegni e mostre,
l’organizzazione di eventi culturali, mostre interattive ed esposizioni
temporanee e permanenti.