Pinzolo: seduta della Consulta frazionale di Pinzolo del 2 aprile
Franco Bindo, presidente della Consulta, apre i lavori alle 20 e 45 nell’aula magna del Centro della protezione civile. Accanto a lui, al tavolo dei lavori, siedono il vice presidente Lorenzo Maffei, Licia Maffei, Silvano Maturi, Claudio Maffei, Bruno Vidi, Giovanni Cunaccia e Angelo Marini, cioè la rappresentanza al completo; in sala hanno preso posto una quindicina di cittadini, oltre agli assessori comunali Carola Ferrari, Giovanna Binelli e Luciano Caola. Richiamata la funzione ed il ruolo della Consulta, organo di coinvolgimento e di partecipazione diretta dei residenti alla vita amministrativa del comune, ed approvate all’unanimità un paio di delibere riguardanti la legge Gilmozzi, Bindo rende conto delle richieste inviate al consiglio comunale dopo il confronto con i censiti del luglio 2008 per verificare se esse siano state accolte o meno, e quante di esse attendano ancora soluzione. Allo scopo proietta su uno schermo le varie situazioni. Per lo più riguardano problemi di viabilità (specchi da installare su incroci pericolosi, sensi unici, traffico troppo veloce su via Genova, dissuasori di velocità, parcheggi inadeguati, mancato rispetto della segnaletica, sensi unici da rivedere…) , l’adeguamento di barriere architettoniche per i disabili (passaggi pedonali senza imbocco che finiscono contro i gradini delle cordonate dei marciapiedi e ne impediscono l’uso alla carrozzelle), aspetti riguardanti la pulizia (di fontane, di isole ecologiche, del parco della pineta, di quello del Ciclamino e del boschetto dei tigli), posizionamento di panchine lungo le passeggiate, il problema del capannone del bocciodromo (vero pugno nell’occhio estetico in zona sportiva), il laghetto che gli sta vicino (pericoloso perché senza ringhiere e divenuto un pisciatoio) ed altro ancora. Dal resoconto e dalle verifiche effettuate si è riconosciuto che a diverse cose si è posto rimedio, altre sono in via di soluzione. Per quanto riguarda il bocciodromo si è provveduto alla redazione di un progetto destinato ad ospitare le strutture per la pratica di quella disciplina sportiva e di realizzarvi anche un discoteca, di cui Pinzolo avverte forte la mancanza. Per procedere occorre trovare i finanziamenti e avviare le pratiche necessarie alle approvazioni di natura urbanistica. Aperta la discussione col pubblico per raccogliere pareri, eventuali indicazioni e nuovi suggerimenti si è assistito a parecchi interventi. Riguardanti soprattutto i danni all’arredo urbano (nei viali alberati e nei parchi, al cimitero, alle isole ecologiche…) dovuti all’eccezionale nevicata, il comportamento iniquo dei vigili urbani nei confronti di chi parcheggia in divieto oppure sui marciapiedi (impunità per quanti lasciano le automobili, anche tutto il giorno in via Diaz e via Marconi, immediato bigliettino della multa sul cruscotto in altri posti) e sulla improrogabile necessità di riorganizzare la squadra degli operai comunali, ridotta ormai a poche figure. In questi ultimi tre anni sono andati in pensione una quindicina di dipendenti, che non si sono potuti reintegrare per le nuove leggi. Così il comune non dispone più di un elettricista, di un idraulico e di parecchie persone. Riesce a stento ad assicurare la pulizia delle strade. Costretto a appaltare all’esterno molti servizi (il taglio dell’erba nei parchi, la tenuta del cimitero, e tante altri lavori) non riesce ad assicurare, quando c’è necessità, l’immediatezza degli interventi a causa dei tempi lunghi della burocrazia incontrando spesso la critica dei censiti. Silvano Maturi ha sollevato il problema della facciata del centro polifunzionale in costruzione in piazza San Giacomo, definita ora “Cernobyl”, ora “ecomostro”, ora “aborto” dalla gente: “All’interno, devo ammetterlo, è di una funzionalità straordinaria, specie il teatro, ma visto da fuori…”[/A_CAPO]