Pinzolo: un bell’esempio!!
Da non credere ai propri occhi! Sono le 11 e 12 minuti – ora controllata sul telefonino! – di domenica mattina 9 novembre. Mentre scendo la gradinata che collega il vecchio cimitero di San Vigilio alla parte nuova lo sguardo mi fugge verso una persona, vestita in maniera ricercata, da festa, con eleganza, che s’affretta verso l’angolo sud-est del camposanto. Fra le mani tiene un mazzo di crisantemi appassiti e alcuni contenitori rossi di lumini ormai consumati. Si avvicina al muro proprio nell’angolo di sud ovest e… op là! scaraventa il tutto oltre il muro, un recinto altro più di due metri. Pulizia è stata fatta! Sulla tomba dei suoi parenti di sicuro! Ma di là?! Di là dal muro sono sistemati i contenitori dei rifiuti del cimitero, organizzati per la raccolta differenziata, ove i cittadini rispettosi del luogo e dell’ambiente depositano in maniera corretta ed articolata i residui di fiori o quant’altro raccolti sulle tombe. Per fortuna in quel momento non c’era nessuno di costoro nei pressi., altrimenti avrebbe ricevuto sul capo le immondizie arrivate lì per via aerea. Che però sono finite per terra, sporcando tutto intorno in maniera indecente. Tanto qualcuno verrà bene a pulire prima o poi! Altrimenti cosa ci stanno a fare gli uomini del comune e quelli addetti alle immondizie?! Il grave è che la persona che si è comportata in questo modo è un consigliere comunale, di quelli che vanno per la maggiore, con diversi incarichi di responsabilità avuti in delega dal sindaco. Dire che il suo comportamento è stato scandaloso è un eufemismo, specie in rapporto ai compiti istituzionali che riveste e soprattutto quando tutti i suoi colleghi si adoperano con impegno e coscienza per rendere decoroso e rispettabile non solo quel luogo, frequentato per di più da migliaia di turisti, molti dei quali stranieri, ma l’intero paese. Una bella immagine di educazione davvero! che certo non porta beneficio né alla popolazione di Pinzolo né all’amministrazione comunale. A meno che non si voglia boicottarla. E l’episodio avrebbe anche un corollario, assai significativo della mentalità del soggetto. Al cimitero era arrivato in automobile. Che non aveva parcheggiato come tutti i comuni censiti nell’ampio posteggio situato a trenta metri di distanza dal cancello del cimitero. Da privilegiato quale si può sentire un amministratore pubblico, dopo aver percorso in macchina il vialetto della Via Crucis destinato ai pedoni approfittando della barra che lo chiude al traffico momentaneamente alzata, ferma la macchina proprio davanti al cancello in ferro battuto del camposanto. Così chi vi si porta a far visita ai suoi defunti per entrare dal cancello deve fare il giro anche alla sua automobile. Educazione civica, rispetto delle istituzioni, del prossimo, del sacro, dei defunti probabilmente sono temi del passato, non più attuali, se queste sono le persone chiamate a rappresentare e a dirigere la comunità. Più che arrabbiati o scandalizzati, ci si sente delusi, amareggiati. La speranza è che la denuncia di comportamenti come questo portino a riflettere e possano servire a qualcosa.