Val Rendena: intorno alle Dolomiti, patrimonio dell’umanità
Un comprensorio sciistico integrato intorno alla Dolomiti di Brenta, un’offerta turistica unitaria con Madonna di Campiglio a far da traino e da richiamo, un’unica società per gestire gli impianti di risalita da Pinzolo a Folgarida. La riflessione è venuta da Luciano Rizzi, sindaco di uno dei comuni della Val di Sole e presidente di quell’Azienda di promozione turistica. L’ha espressa a Giustino, dove si era portato anche lui venerdì sera ad assistere alla presentazione del Piano strategico di sviluppo sostenibile della Val Rendena. A dimostrare che le montagne uniscono chi vi abita (l’economia sui due versanti è simile in tutto, così come analoghi sono i problemi da affrontare, mentre risolverli insieme è nell’interesse di ognuno). Il presidente Dellai ha sposato in pieno le sue considerazioni, benedicendo in particolare il progetto di unire in un’unica realtà le società titolari degli impianti di risalita “di qua e di là dal passo” Ed ha aggiunto: “Sono sicuro che questa sia la soluzione migliore. Pian piano ci si arriverà. Il tempo è galantuomo”. Era stato lui alcune settimane fa a lanciare tale idea per venir a capo della delicata situazione, una proposta parecchio contrastata, che aveva incontrato ostacoli apparsi quasi insormontabili. Le parole di Rizzi, testimonianza di una diversa presa di coscienza e di un mutato atteggiamento di fronte al grave problema del crac di Folgàrida in riva al Noce, lo hanno confortato. Nel suo intervento Ricci ha voluto poi richiamare le esperienze della Val di Sole a livello di Apt, specie sul nome, allorché dal logo che era “Val di Sole, Pejo e Rabbi” vennero eliminate le ultime due “con benefici per tutti”. Ovvio il riferimento all’ “Apt Madonna di Campiglio, Pinzolo, Val Rendena” e ad un sottaciuto invito a razionalizzarlo. Per lui il nome di Madonna di Campiglio da solo sarebbe l’ideale per promuovere l’intera zona intorno al gruppo di Brenta. Del resto – lo ha sottolineato Dellai – “Madonna di Campiglio e Cortina sono le uniche stazioni invernali conosciute a livello europeo ed oltre, nonostante gli sforzi degli Agnelli in Piemonte” . Da qui all’esame delle risorse da valorizzare nel comprensorio sciistico, delle sue potenzialità e degli interventi a supporto (raccordi, mobilità, nuove piste e manifestazioni relative) il passo è stato breve.[/A_CAPO]